Capo d’Orlando in Blues - 12° Edizione - 29/31 luglio 2005
Viene archiviata con grande successo la 12° edizione del Festival Capo d’Orlando in Blues che nelle tre serate ha registrato una vera e propria invasione di pubblico nel Parco di Villa Piccolo. La principale novità dell’edizione appena conclusa è stata la partecipazione straordinaria del cantautore Massimo Bubola, già stretto collaboratore di Fabrizio De André. Un rapporto molto stretto, quello tra Bubola e l’Associazione Cross Road Club sodalizio organizzatore del Festival, rapporto destinato ad andare avanti ed esplorare nuovi orizzonti musicali e culturali. Infatti, proprio nel corso della sua esibizione, Massimo Bubola, ha ufficializzato la volontà di comporre un brano dal titolo “Gattopardo Blues”, dedicato al Festival che da dodici anni si svolge a Villa Piccolo di Calanovella,. Una consacrazione per una manifestazione che ha sempre voluto essere un momento di aggregazione per gli appassionati del genere, ma anche un’occasione per esplorare una cultura “altra”, per certi versi esotica eppure così straordinariamente vicina a noi. Proprio sui parallelismi tra i cantastorie della tradizione blues e quelli nostrani e giocando, ma non troppo, sulla componente magica che da sempre echeggia sulla Villa dimora di Casimiro Piccolo, studioso di esoterismo, “Gattopardo Blues” vuole diventare un progetto anche cinematografico che si avvarrà della collaborazione del regista siciliano Francesco Lama, del docente di etno-antropologia Mauro Geraci oltre che della sapientissima supervisione del giornalista-scrittore Bent Parodi di Belsito, presidente della Fondazione “Famiglia Piccolo di Calanovella”. Tornando all’edizione ora conclusa, il Capo d’Orlando in Blues 2005 ha visto la consacrazione dell’incontro tra il rock-blues, il folk e la canzone d’autore con l’esibizione, oltre che del già citato Bubola, della leggendaria Steve Gibbons Band, concretamente oltre che idealmente legata a tutta il filone del folk singers anglosassoni e in particolar modo al suo principale esponente Bob Dylan, cui Gibbons ha versato il suo personale tributo negli ultimi anni attraverso la band The Dylan Project. Appassionati e curiosi sono rimasti entusiasti dalle esibizioni del consumato Doctor Sunflower, al secolo Mario Insegna, che con la sua Jug band ha ripercorso la storia del blues in maniera divertente ed accattivante. Note che vengono da chi il blues lo ama e lo vive come una seconda pelle. Come l’eccezionale cantante-chitarrista Reverend Rabia che con il suo bottleneck ha fatto vivere al pubblico di Villa Piccolo le suggestioni del blues del Delta. A proposito di tradizione, il texano Sonny Rhodes ha dimostrato di meritare appieno l’attributo di “the blues legend” dando sfoggio di un gusto musicale profondo, chiaramente maturato nella sua lunga carriera di bluesman e che sul palco di Capo d’Orlando si è avvalso della presenza scenica e di un Brian Templeton in grande verve, dominatore di uno strumento così essenziale per il blues come l’armonica. Il giovane Umberto Porcaro con la sua Roller Coaster band ha dato un saggio sulla bravura dei bluesman siciliani, mostrando grinta e voglia di trasmettere al pubblico il suo talento chitarristico. L’appuntamento per tutti gli appassionati della buona musica è per il prossimo anno con la 13° edizione del “Capo d’Orlando in Blues”, per una Capo d’Orlando sempre più “Città del Blues”.
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