Comunicato Stampa n. 582 del 7 settembre 2005
Mozione di sfiducia, ci sono nove firme. Galati: «Non mi rappresenta nessuno» Proposta a Carrello una Giunta di salute pubblica per continuare ad amministrare
La mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Massimo Carrello e della sua Amministrazione ha raccolto nove firme in rappresentanza di 12 consiglieri e sarà presentata oggi a Palazzo Europa. L’annuncio è stato dato ieri sera, nel corso di un’affollata conferenza stampa tenuta nella sala consiliare, indetta dagli ultimi due firmatari, Calogero Amadore a nome della civica Unione di Centro (che conta anche il presidente del Consiglio, Filippo Lanza, e il consigliere Salvatore Bongiorno), e Renato Oteri per il gruppo indipendente (di cui fa parte pure Fernando Biscuso). Le loro firme hanno consentito di raggiungere e superare, dopo più di una settimana di attesa, il quorum di otto, indispensabile per porre l’argomento all’attenzione del Consiglio comunale. Gli altri firmatari sono i cinque consiglieri della Federazione capeggiata da Aldo Sergio Leggio e composta da Salvatore Letizia, Michele Reale, Sergio Sirna e Gianfranco Timpanaro, e i rappresentanti della Lista Orlandina, Teresa Restifo, e della lista “per Ciccio Ingrillì”, Annalisa Germanà. La mozione, al momento non ancora presentata a Palazzo Europa, non reca, invece, né direttamente, né indirettamente, la firma del consigliere di opposizione Giuseppe Galati, da alcuni mesi indipendente dopo la fuoriuscita dalla Lista Orlandina. «Sono indipendente, quindi non mi rappresenta nessuno dei firmatari», ha dichiarato il consigliere, che ha anche aggiunto di «non sapere» ancora se voterà o meno la sfiducia. Numerosi gli spunti politici emersi dalla conferenza stampa, alla quale hanno partecipato tutti i firmatari della mozione e diversi esponenti politici fra cui il consigliere provinciale dell’Udc, Salvatore Librizzi. Amadore ha parlato di «decisione sofferta», ma anche di «unica soluzione per uscire dalla telenovela in corso da quindici mesi». Non si tratta quindi di una sfiducia fine a se stessa. «Entro settembre - ha detto infatti il capogruppo dell’Unione di Centro - o ci saranno fatti nuovi, cioè riusciremo a risolvere la crisi, o ce ne andremo tutti a casa». Come, dunque, evitare il ritorno alle urne? La ricetta di Amadore e Oteri è chiara: «La sfiducia non significa porre fine a questo sindaco, ma sicuramente a questa Amministrazione. Questi assessori hanno fallito e debbono andare a casa. Diciamo però che sicuramente ci sono ancora i numeri per risolvere la crisi. Proponiamo una Giunta di salute pubblica, nella quale coinvolgere tutte le intelligenze che ci sono in Consiglio comunale». Il consigliere Oteri ha sottolineato che si tratta di «una sconfitta politica» per tutti, e innanzitutto per quei firmatari della mozione che hanno sostenuto il sindaco Carrello. Pesanti critiche anche all’attuale legge elettorale per le Amministrative: «Questo sistema elettorale ha portato soltanto o a piccoli podestà o al nulla; noi abbiamo avuto il nulla negli ultimi anni». Ripercorrendo brevemente la storia di una crisi lunga ormai 15 mesi, sia Amadore che Oteri hanno bollato come «un errore» del sindaco Carrello il rifiuto, nel giugno scorso, di una maggioranza a 18 consiglieri su 20. In merito alle voci sui futuri ruoli in Giunta, infine, Amadore ha chiarito una volta per tutte: «Non sono interessato né al posto di vicesindaco, né alle poltrone». Entrambi i consiglieri hanno infine rimarcato le «lacerazioni anche dei rapporti umani» provocati dalla crisi, e la volontà di lavorare per superare le «divisioni fra buoni e cattivi, fra guelfi e ghibellini» che caratterizzano la vita politica e il paese. «Speriamo - ha sottolineato in particolare Amadore - che questo paese riesca a superare le guerre fratricide del passato». Una Giunta di salute pubblica, quindi, come unica soluzione per superare le divisioni nel paese, per «stare tutti da una parte». Poco prima della conferenza stampa, tuttavia, le tre liste rimaste fedeli al sindaco Massimo Carrello, cioè Insieme, Azzurri e Alleanza nazionale, hanno diffuso un documento nel quale ribadiscono la piena disponibilità degli assessori in carica a lasciare il posto appena costituita una nuova maggioranza, evitando così “il vuoto amministrativo”. Un sacrificio che i tre gruppi politici ritengono oggi necessario per consentire al sindaco Carrello di ricostruire una maggioranza stabile con la quale poter finalmente governare il paese. Non si è fatto attendere il commento degli ultimi firmatari della mozione, che già nel corso della conferenza stampa si sono detti interessati «ai fatti e non alle parole».
Ufficio Stampa
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