Stato di calamità? Legambiente: le vere calamità sono le amministrazioni incapaci di gestire il territorio. Definire “calamità naturale” l’arretramento della spiaggia di Capo d’Orlando è un’operazione ardita, manipolatoria. Calamità naturali sono gli eventi imprevisti ai quali non è possibile porre rimedio. Qui no, si tratta di incuria, per ignoranza o per malafede o per incapacità assoluta. Se di calamità si può parlare è solo per definire un’amministrazione comunale che prima non attua gli interventi di manutenzione previsti dal progetto di ripascimento, e poi, davanti alla giusta presa di posizione dei cittadini, si rifugia nell’invocazione di interventi da parte dell’Universo Mondo per fronteggiare un fenomeno assolutamente gestibile con un minino di attitudine alla serietà. Dalla consegna dell’intervento di ripascimento ad oggi sono passati quattro anni, e in questi quattro anno non è stata integrata di un grammo la quantità di sabbia e di ghiaia versata per ricostruire la spiaggia. E ciò nonostante il progetto ed il decreto di approvazione lo prevedessero. Per la verità c’è stato l’annuncio, non seguito dai fatti, di un versamento di 1.000 cubi di sabbia (una goccia del mare) che doveva costare 17 euro/mc., quasi il triplo del prezzo pagato per la ricostruzione della spiaggia di San Giorgio, peraltro più distante dal luogo di prelievo dei materiali. Inoltre, in questi quattro anni nessuno ha cominciato ad eliminare le cause dell’erosione, anzi si è pensato di rinforzare i muri del prolungamento della Via Trazzera Marina che sono una delle cause dell’erosione del nostro litorale. Perciò basta con le sparate irresponsabili: l’amministrazione comunale assuma le proprie responsabilità e destini in Bilancio la somma necessaria alle manutenzioni annuali della spiaggia. E soprattutto la smetta di sprecare soldi pubblici (quelli della Protezione Civile) nel difendere l’indifendibile, cioè il prolungamento di Via Trazzera Marina. Quanto alle brillanti soluzioni proposte dall’Ufficio Tecnico aspettiamo di vedere il progetto e gli studi sui quali si fondano, nonché le valutazioni di impatto e gli effetti attesi. In poche parole la documentazione che deve corredare un progetto, perché le proposte annunciate partono da un Ufficio Tecnico Comunale non un Bar di paese. Visto il clima di improvvisazione che si respira pare proprio il caso di annunciare i prossimi passi di Legambiente: un esposto all’Unione Europea per denunciare la mancata manutenzione dell’intervento di ripascimento ed il rischio di vanificare la spesa sostenuta. Capo d’Orlando, 6 settembre 2005
Info 0941 916120 www.legambientesicilia.com
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