Comunicato Stampa n. 592 del 9 settembre 2005
Lungomare e Tavola Grande, replica a tutto campo del sindaco Carrello
Le condizioni della spiaggia antistante il lungomare Andrea Doria preoccupano il sindaco Massimo Carrello, che già il 31 agosto scorso ha chiesto con forza l’intervento di Regione, Provincia, Prefettura e Genio Civile Opere Marittime. Un pressing a tutto campo sulle istituzioni per salvare la spiaggia orlandina e lo stesso lungomare, le cui fondamenta sono pesantemente minacciate dal mare. Ma il primo cittadino - che condivide pienamente la preoccupazione dei cittadini che hanno costituito il comitato spontaneo “Salviamo il lungomare” e si dichiara «al loro fianco per portare avanti una battaglia comune che è nell’interesse non di una parte, ma di tutta Capo d’Orlando che ha nel suo litorale uno dei principali punti di forza» - replica alle accuse mosse in un recente documento a firma di Legambiente Nebrodi. «E’ vero che sia la mia Amministrazione che quella precedente - afferma Carrello - non hanno potuto provvedere all’annuale versamento di sabbia previsto nel progetto Sirito, in quanto il costo dell’intervento se non è proibitivo è certamente molto importante per le casse comunali, alle quali, peraltro, non deriva alcun gettito dalla gestione del demanio marittimo. Quindi - aggiunge il sindaco - è quantomeno paradossale la scelta di chi ha voluto scaricare sui Comuni tutti i costi, riservandosi tutti i benefici». Il sindaco Carrello scende anche nei particolari: «Avevamo previsto già dalla fine dello scorso anno un intervento tampone progettato dall’Ufficio tecnico per un costo complessivo di circa 20.000 euro, ma in vista della consegna dei lavori per il ripascimento di Tavola Grande abbiamo chiesto e ottenuto dalla Provincia che si facesse carico anche del centro, dove si doveva far ricorso, secondo i tecnici, al sistema dei setti. Una soluzione che ci avrebbe fatto risparmiare i soldi della nostra comunità - chiarisce Carrello - ma la Provincia, per problemi suoi, dopo aver consegnato i lavori lo scorso 19 maggio, non è riuscita neppure a far partire il cantiere di Tavola Grande». E adesso? «Nel bilancio di previsione approvato in Giunta e poi in Consiglio - sottolinea il sindaco - abbiamo voluto inserire 50.000 euro proprio per la manutenzione della spiaggia. Li useremo prima possibile, pur consapevoli, tutti, che il materiale che andremo a scaricare proviene dalle cave e non è quindi sabbia marina. Rimane però l’improrogabile esigenza di un intervento immediato e di carattere complessivo, altrimenti ci ritroveremo presto davanti allo stesso problema con l’unico risultato di aver buttato ancora una volta i soldi a mare». Sulla funzionalità del progetto Sirito, il sindaco Massimo Carrello apre un nuovo fronte: «Legambiente dovrebbe sapere, visto che ha preso parte alle riunioni ed ha accettato la soluzione finale, chi e per quale motivo ha voluto una rimodulazione dell’intervento, eliminando almeno due pennelli di massi naturali rispetto a quelli previsti nella progettazione. Probabilmente, con la presenza di quelle barriere, delle quali oggi il nostro Ufficio tecnico suggerisce la realizzazione per evitare ulteriori danni futuri, non saremmo in questa situazione. Anche senza il versamento annuale della sabbia». A tal proposito interviene pure l’architetto Mario Sidoti Migliore dell’Ufficio Lavori pubblici di Palazzo Europa: «Le nostre proposte tecniche per la risoluzione del problema si fondano non su semplici ipotesi o invenzioni, ma sulle previsioni del progetto Sirito, approvato dal Consiglio comunale il 27 febbraio del 1991». Con Legambiente, tuttavia, il sindaco Carrello è concorde circa il tratto terminale di via Trazzera Marina. «Gli interventi realizzati in quella zona - dice il primo cittadino - sono stati progettati e curati direttamente dalla Protezione civile, anche su nostra pressante sollecitazione, al fine di risolvere il problema contingente, evitando così possibili conseguenze ancora più gravi al patrimonio pubblico e privato che insiste nella zona. Sono assolutamente convinto, però - aggiunge Carrello - dell’opportunità di spostare a monte la strada, eliminando una barriera rigida che è certamente causa, anche se purtroppo non la sola, del fenomeno erosivo che interessa Capo d’Orlando tanto quanto gli altri centri della costa tirrenica. Già intorno al 20 maggio - conclude il sindaco Massimo Carrello - ho dato incarico all’Ufficio tecnico di studiare tutte le possibilità per il trasferimento a monte del tratto terminale di via Trazzera Marina e del collettore fognario che porta al depuratore di Zappulla. Sollecito pertanto i tecnici a completare questo studio, affinché ci si possa confrontare, con le forze politiche e sociali e con i cittadini, se l’attuale politica me ne darà la possibilità, su ipotesi concrete e risolutive».
Ufficio Stampa
|