Comunicato Stampa n. 598 del 13 settembre 2005
Emergenza lungomare, Carrello: «Non è stato rispettato il progetto Sirito»
«Il progetto realizzato per il ripascimento del lungomare di Capo d’Orlando è diverso da quello proposto dall’ingegnere Giorgio Sirito e approvato dal Consiglio comunale nel 1991». A denunciarlo è stato il sindaco Massimo Carrello, intervenendo alla conferenza stampa sulle condizioni del lungomare di Capo d’Orlando, promossa dal coordinatore comunale della Margherita, Cono Galipò, alla quale hanno preso parte, fra gli altri, il deputato regionale Francantonio Genovese e il consigliere provinciale Antonino Faraci. Secondo il primo cittadino di Capo d’Orlando, «qualcuno ha stralciato almeno due pennelli, uno previsto sotto il belvedere e l’altro sotto il Faro, e mancano i previsti setti sommersi indispensabili per il rifornimento di sabbia». Carrello ha ammesso le responsabilità delle Amministrazioni comunali che negli ultimi quattro anni, per problemi di carattere economico, non hanno ottemperato alla prevista manutenzione dell’arenile con il versamento di sabbia. Ma si è detto anche convinto che, in caso contrario, proprio per la mancanza di queste infrastrutture, «avremmo buttato i soldi a mare». Carrello ha poi sollevato dubbi sulla filosofia di base del ripascimento attuato: «Siamo in possesso di uno studio delle correnti che lascia perplessi sul tipo di intervento realizzato». Il sindaco, reduce dagli ennesimi incontri avuti in Prefettura e alla Provincia, ha infine lanciato l’allarme Tavola Grande. «C’è stato un ricorso al Cga che ha rimandato la questione al giudizio di merito del Tar - ha rivelato Massimo Carrello - stiamo rischiando di perdere il finanziamento di 4 milioni di euro per il ripascimento e dovremo restituire questi soldi all’Unione Europea». Il primo cittadino si è detto allarmato per condizioni di pericolo in cui versano diverse abitazioni e le infrastrutture pubbliche ed ha denunciato con forza i ritardi accumulati da tecnici, ditta e Provincia regionale di Messina. «Chiedo alla Margherita e a tutti i gruppi politici - ha aggiunto Carrello - di sostenere le nostre istanze. Non mi interessa il colore politico, l’importante è che tutti si faccia qualcosa per trovare la soluzione in tempi rapidi». Il consigliere provinciale Faraci, dopo aver illustrato l’esito del sopralluogo compiuto, che ha portato fra l’altro a scoprire come il mare abbia già scavato sotto il muro di contenimento del lungomare, all’altezza dell’Hotel “Il Mulino”, ha parlato dell’esigenza di «interventi di vitale importanza» che possono essere definiti attraverso «una conferenza dei servizi alla quale invitare anche la Protezione civile». Fra questi, «un intervento molto più complesso per il lungomare del centro, che è anche una strada provinciale, e la rinaturalizzazione dei torrenti a cominciare dallo Zappulla per favorire il ripristino dei rifornimenti». Faraci ha anche assunto l’impegno di verificare personalmente alla Provincia se siano state o meno rispettate le previsioni progettuali dell’ingegnere Sirito. Vista la situazione, infatti, delle due l’una: indipendentemente dalla mancata manutenzione, se il progetto è stato realizzato correttamente è evidente che è sbagliato, se non è stato realizzato bisogna subito correre ai ripari. A tal proposito, il sindaco Carrello non ha escluso, in mancanza di atti concreti a difesa del territorio e dei cittadini di Capo d’Orlando, il ricorso alle ordinanze di somma urgenza, un sistema finora categoricamente rifiutato dall’attuale Amministrazione. L’onorevole Genovese e il consigliere Faraci hanno quindi assicurato «l’impegno di tutto il partito e a tutti i liveli», a cominciare da Roma.
Ufficio Stampa
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