Universita' di Modena - Conferenza sulle cellule staminali. Le prospettive terapeutiche prodotte dalla ricerca sulle cellule staminali al centro di un ciclo di seminari organizzati dall'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Gli appuntamenti, a frequenza settimanale, proseguono con un terzo incontro venerdì 28 ottobre 2005 a Modena. Presente prof. Carmelo Carlo-Stella di Capo d'Orlando (Me)
Continuano gli incontri promossi dalla facoltà di Bioscienze e Biotecnologie dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dall'Accademia Nazionale delle Scienze, Lettere e Arti di Modena dedicati ad approfondimenti specifici riguardanti "Cellule staminali: dalla ricerca alle applicazioni terapeutiche". I seminari, giunti al loro terzo appuntamento, sono tenuti da qualificati ricercatori che guidano, a livello nazionale, i gruppi più attivi nel settore.
"In essi viene affrontato soprattutto l'argomento relativo alle prospettive di impiego clinico delle cellule staminali. In particolare, - spiega il prof. Sergio Ferrari della facoltà di Bioscienze e Biotecnologie dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia - vengono descritti gli approcci già attuali o più promettenti per la cura di malattie genetiche, tumori, malattie degenerative del sistema nervoso e per la ricostruzione degli epiteli di rivestimento e del tessuto osseo".
Il prossimo appuntamento vedrà ospite il prof. Carmelo Carlo-Stella dell'Università degli studi di Milano, che interverrà su "Cellule staminali geneticamente modificate per la terapia dei tumori". Il seminario si svolgerà alle ore 16,00 di venerdì 28 ottobre 2005 presso la "Sala Rum" (via Campi 309) a Modena.
"Le cellule staminali - chiarisce il prof. Carlo-Stella - sono cellule non differenziate e non specializzate in grado di automantenersi e di differenziare in uno o più tipi cellulari dotati di attività funzionali tessuto- o organo-specifiche. Un dogma della biologia dello sviluppo prevede che - a differenza delle cellule staminali embrionali - le cellule staminali adulte abbiano un potenziale differenziativo ristretto al loro tessuto di origine. L'applicazione terapeutica peculiare delle cellule staminali consiste nella loro utilizzazione a scopo di rigenerazione tessutale. Tra i vari tipi di cellule staminali somatiche adulte, solo le cellule staminali emopoietiche hanno allo stato attuale applicazione clinica su vasta scala. L'espandersi delle conoscenze di biologia della cellula staminale emopoietica e degli eventi che ne condizionano la funzione ha consentito di sviluppare svariate strategie terapeutiche basate sull'uso di cellule staminali autologhe o allogeniche. Questo ha provocato la nascita di una nuova area investigativa, la terapia cellulare, definita come manipolazione e reinfusione di cellule emopoietiche (o frazioni di cellule emopoietiche) in grado di assicurare la ricostituzione funzionale del midollo emopoietico per il trattamento di una malattia, ovvero la modificazione, transitoria o permanente, della attività funzionale di cellule mielopoietiche o linfopoietiche a scopo di terapia genica o immunologica. Applicazioni di terapia cellulare sono potenzialmente possibili in svariati contesti clinici che vanno dalla correzione di difetti del sistema immunitario o di errori congeniti del metabolismo, alla terapia antitumorale".
Carmelo Carlo-Stella
Carmelo Carlo-Stella nasce il 13 gennaio 1958 a Capo d'Orlando (Messina) e si laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Pavia. Si specializza in Medicina Interna (Università di Pavia, 1981) e in Ematologia (Università di Parma, 1993). Comincia ad occuparsi di cellule staminali emopoietiche, lavorando presso il Dipartimento di Ematologia dell'Università di Francoforte (1985 e 1988). Ricercatore universitario presso la Cattedra di Ematologia dell'Università di Parma (1994-1998), attualmente è ricercatore presso la Cattedra di Oncologia dell'Università di Statale di Milano e lavora presso la Divisione di Oncologia Medica dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Ha svolto ricerche nel campo della medicina traslazionale applicata all'oncologia e all'onco-ematologia, maturando una documentata esperienza in attività di laboratorio nei settori della biologia cellulare e molecolare, e nella messa a punto di modelli animali di emopoiesi normale e di xenotrapianto di tumori umani in topi immunodeficienti. Attualmente, sta studiando in modelli pre-clinici in vitro e in vivo nel topo NOD/SCID il ruolo di nuovi farmaci pro-apoptotici e sta sviluppando sistemi innovativi basati sull'uso di cellule staminali emopoietiche geneticamente modificate per la somministrazione di molecole anti-tumorali. La sua attività scientifica è testimoniata dalla pubblicazione di oltre 95 lavori apparsi su importanti riviste scientifiche quali Blood, Journal of Clinical Investigation, Cancer Research.
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