Non c'è traccia da due anni di una maggioranza La misura è colma Il 3 novembre si torna in aula
CAPO D'ORLANDO – La soluzione della crisi politica che si trascina ormai da quasi due anni e che quindici giorni fa ha raggiunto il culmine con la votazione in aula della mozione di fiducia al sindaco (poi respinta) passa ora dalle segreterie provinciali dei partiti del centrodestra. I diretti interessati, sindaco in testa, sembrano avere le bocche cucite e non lasciano trapelare nulla sulle trattative in corso ma parecchi segnali provenienti dalle segreterie provinciali dei partiti nonché da qualche politico regionale e nazionale avvalorerebbero questa ipotesi. L'intesa della Casa delle Libertà sul nome del candidato alle prossime elezioni di Messina (Luigi Ragno) nonché sui programmi collegati avrebbe rilanciato la coalizione anche a livello provinciale , puntando su Capo d'Orlando quale primo banco di prova prima del 27 e 28 novembre quando la città della Madonnina sceglierà il suo sindaco. Quindi a Capo d'Orlando, dopo tanti tentativi andati tutti a vuoto e che hanno visto anche ipotesi di esecutivi tecnici o di salute pubblica e quindi lontani da intese partitiche, la politica quella con la " p" maiuscola ritorna nuovamente di scena. Certo allo stato attuale le incognite che non avevano permesso più intese politiche all'interno della Casa delle Libertà rimangono tutte e se "Messina" riuscirà a smorzarle e poi ad annullarle Massimo Carrello potrà dare vita alla sindacatura bis che guarda caso si dovrebbe basare sulla stessa colazione che lo aveva supportato alle elezioni e che poi si è frantumata strada facendo. Incognite che riguardano soprattutto i rapporti con l'Unione di centro, l'alleanza che si rifà all'Udc e ad alcuni indipendenti di area di centrodestra alcuni anche tesserati a Forza Italia. Dopo la prima data, quella del 22 ottobre, festa del patrono della città, data per certa negli ambienti politici per il battesimo della nuova giunta, si è ora convinti che il prossimo appuntamento valido sarà quello del 3 novembre quando si riunirà il prossimo consiglio comunale. È il primo dopo quello "straordinario" della mozione di sfiducia e si è convinti che il sindaco, dopo le estenuanti trattative sinora portate avanti per varare una giunta e soprattutto dopo le due stoiche giornate della trattazione della sfiducia, non voglia più sottoporsi a processi sommari da parte dell'opposizione che, se dovesse ospitare ancora l'Udc e gli indipendenti di area di centrodestra, rappresenterebbe sempre quella maggioranza capace di tentare nuovamente la strada della sfiducia. Dopo quello di giovedì tre novembre è già in programma un altro consiglio comunale ed esattamente per il 15 dello stesso mese e con all'ordine del giorno argomenti per i quali il clima politico potrebbe nuovamente infiammarsi. Sono gli argomenti che a suo tempo determinarono la crisi comunale che ancora perdura. La vendita dei terreni del bosco di Amola e la designazione del difensore civico, per la cui nomina si rischia un altro commissario regionale ad acta. Appuntamenti, quello del consesso civico, che si è sicuri il sindaco voglia affrontare con quella tranquillità politica che gli manca da quasi due anni anche perché i consiglieri a lui fedeli lo richiedono e sembra che non abbiano più intenzione di fare da bersaglio agli attacchi dell'opposizione. Carrello, questo lo sa bene, non può continuare sulla strada dell'incertezza.
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