Perdichizzi: «Dobbiamo pressare Allen e bilanciare gioco esterno e interno»
Serie A I paladini ospitano Udine (PalaFantozzi, ore 20.30) nel secondo anticipo della sesta giornata e puntano all'aggancio L'Upea prova a “cucinare” la Snaidero
Caricata nel morale dopo la bella ma sfortunata prova al “PalaLido” di Milano con la corazzata AJ, l'Upea torna al “PalaFantozzi” in cerca non solo di applausi ma anche di punti che facciano lievitare la classifica. Interlocutrice della formazione paladina è quella Snaidero Udine, bestia nera del coach biancazzurro Giovanni Perdichizzi (nel 2000 i friulani beffarono Barcellona per la promozione in A1, mentre due stagioni addietro a Messina, con il ko all'ottava giornata, ne decretarono l'esonero), determinato in questa occasione a trasformare la sfida in un trampolino di lancio magari per infilare un filotto di 4 vittorie contro dirette concorrenti nella lotta per la salvezza (nei prossimi 3 turni trasferte ad Avellino e Reggio Calabria, intervallate dalla gara casalinga con Biella). L'avversario di stasera (diretta su Sky Sport 3 alle ore 20,30) non rappresenta un ostacolo proibitivo, anche per le assenze di Silvio Gigena e Davide Cantarello, ai box dal precampionato, e gli acciacchi di Hill e Jaacks che però saranno regolarmente schierati sin dalla prima palla a due. Completano il quintetto il play Allen, un fuoriclasse che però quest'anno stenta a trovare la migliore condizione, l'ala piccola Mian e l'ala forte Sekunda. Ma cosa teme maggiormente Perdichizzi di Udine? «È una formazione – osserva il tecnico- sicuramente più avanti di noi nel gioco di squadra, e si può avvalere di due giocatori esperti con Jeromes Allen e Jacob Jaacks che anche nei momenti di difficoltà fanno ritrovare il filo del gioco. Quando è possibile noi dobbiamo correre e costringere Udine a rallentare la manovra nella loro metà campo». Contro Siena la Snaidero ha fatto vedere le cose migliori in attacco con il pick and roll tra Allen e Jaacks. Contromossa? «Bisogna fare molta pressione su Allen e così limitarlo nelle sue scorribande – soggiunge Perdichizzi – e poi non bisogna mai perdere di vista il 2. lungo Sekunda che è solito uscire dall'area per prendersi il tiro da 3. L'Orlandina privilegerà il gioco sul perimetro o da sotto? Al riguardo –continua Perdichizzi- dobbiamo ripetere la gara di Milano bilanciando gioco esterno ed interno. Siamo consapevoli che abbiamo più talento sul perimetro, ma dobbiamo provare a giocare sotto quando si presentano situazioni favorevoli. Sono fiducioso sull'esito positivo della gara perché vedo che la squadra cresce sia in palestra che in campo, partita dopo partita sia nel gioco che nella mentalità». Inevitabile la domanda sul nominativo dell'ala forte che indosserà la canotta biancazzurra, Norman Nolan o si seguono altre piste? «Stiamo monitorando il mercato a 360 gradi ed abbiamo un filo diretto con gli States. Il nuovo lungo potrebbe dunque essere anche un giocatore diverso da Nolan. Non mi interessa un fuoriclasse –conclude il coach - ma un giocatore che sappia prendere rimbalzi togliendo secondi tiri agli avversari». Buone nuove dall'infermeria paladina: l'ala piccola Traina è in costante miglioramento, ma Perdichizzi non vuole rischiarlo in avvio di partita anche perché il suo sostituto Janicenoks ha avuto a Milano un buon impatto, al pari dell'intera squadra, per cui il tecnico è orientato a confermare lo starting–five del “PalaLido” con Perry, Carter, Janicenoks, Nnamaka e Jelic. Stasera sapremo se la bella prova con le “Scarpette Rosse” di domenica scorsa è stata solo un acuto d'orgoglio, o l'inizio di un nuovo cammino. Dimensione A.
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