Capo d'Orlando L'ipotesi tecnica vedrebbe d'accordo An Una giunta a termine - La “scadenza” il prossimo 28 febbraio.
Alleanza Nazionale ritornerebbe al fianco del primo cittadino di Capo d'Orlando, Massimo Carrello, per dipanare il nodo della formazione della giunta che ultimamente sembrava impossibile sciogliere. Il coordinatore locale del partito di Fini, Salvatore Mantineo, dopo aver constatato l'impossibilità della formazione di un esecutivo finalizzato all'ottenimento di una maggioranza in consiglio comunale si sarebbe detto disponibile alla formazione di una giunta politica oppure, come viene ipotizzato nelle ultime ore, un esecutivo a termine. Due linee guide che ieri sera sono state oggetto di una riunione tra i rappresentanti delle forze politiche che compongono l'aggregazione che appoggia Massimo Carrello e che in consiglio comunale può contare su sette consiglieri dei venti che formano l'assise. La giunta politica dovrebbe riflettere proporzionalmente i consiglieri comunali fedeli al sindaco e poiché guarda caso gli assessori del comune paladino sono sette, ad ogni consigliere spetterebbe un assessore. Così An, che conta tre consiglieri nel consesso civico, dovrebbe avere nell'esecutivo una rappresentanza di tre assessori. L'ipotesi di un governo istituzionale a termine, e si ipotizza anche la sua fine e cioè il 28 febbraio prossimo, troverebbe d'accordo anche qualche elemento dell'opposizione. L'ipotesi del termine scaturirebbe da una necessità e da una opportunità. La necessità sarebbe quella della formazione di un governo che risolva i tanti problemi esplosi in città a causa di una crisi che dura da quasi due anni; l'opportunità sarebbe invece quella di non proiettare la campagna elettorale, per le prevedibili elezioni amministrative in primavera e quindi in concomitanza con quelle nazionali o addirittura regionali. Una strategia quella della giunta a termine che dovrebbe trovare d'accordo il sindaco e naturalmente le opposizioni poiché basata sulle loro dimissioni. Da non dimenticare che prima della trattazione in Consiglio comunale della mozione di sfiducia, fallita solo per un voto, il sindaco, maggioranza e minoranza erano sul punto di dimettersi per ridare la parola ai cittadini. Tra oggi e domani, è prevista la fine di questa telenovela che dura da troppo tempo; l'ultima spiaggia per il sindaco, poiché sul piatto della formazione della giunta avrebbe contrapposto persino le sue dimissioni.
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