Serie A I paladini si godono il successo di Avellino e il fattore “J” (Jelic-Janicenoks)L'Upea ritrova il sorriso. L'arrivo del lungo americano è imminente.
Il capolavoro di Giovanni Perdichizzi. Le strategie vincenti del suo allenatore nei momenti difficili, con un Perry in serata-no e con quattro componenti dello starting-five fuori per raggiunto di limite di falli, sono risultate decisive per l'affermazione esterna dell'Upea ad Avellino che ha un valore doppio: non solo i due punti guadagnati in classifica ma, soprattutto, l'avere distanziato di quattro lunghezze una rivale diretta per la salvezza. E giova anche ricordare che l'Orlandina sin qui ha incontrato due compagini tra le potenziali aspiranti al braccio di ferro per evitare le due retrocessioni, vincendo con entrambe (Livorno e Avellino per l'appunto). In terra irpina tutti hanno apposto il mattone decisivo per la vittoria davanti ad una Air che sapeva di non poter perdere e che, proprio ieri, dopo sette sconfitte di fila, ha visto il suo coach Alessandro Giuliani rassegnare le dimissioni (arriverà il “paron” Zorzi con uguale staffetta di quella della Viola nel marzo scorso?). Perdichizzi ha perfettamente impostato la tattica giusta sul parquet, si è vista anche una buona difesa (a tratti ottima), nel terzo quarto l'Upea è andata avanti anche di 17 lunghezze giocando pure una bella pallacanestro, mentre nel finale il tecnico barcellonese ha saputo gestire tutte le situazioni negative; la squadra, da par suo, comincia ad essere un gruppo, capace di stringersi e di unire le forze nei momenti difficili e proprio gli ultimi interminabili 5' lo hanno confermato Sotto il profilo dei singoli, nella serata in cui Perry è incappato in una giornata storta, i protagonisti sono stati altri. Accanto al solito Carter è ormai una piena realtà Janicenoks che, a 22 anni e con la palla che scottava, si è preso le sue responsabilità nel finale quando gli altri due esterni titolari erano fuori per falli; contro il suo ex-pubblico superba è stata la prestazione di Jelic, in netta ripresa fisica e come una sentenza quando si gira e va a segnare in semi-gancio in area avversaria; la palma del migliore in campo va attribuita però alla sorpresissima Phil Ramelli che Perdichizzi ha avuto il merito di lanciare nella mischia. Il lungagnone italo-americano di proprietà della Fortitudo Bologna ha risposto con una mostruosa prova, sciorinando numeri di alta scuola con rimbalzi e triple in successione: che sia nata una nuova stella? Ha tenuto botta Nnamaka, è stato saggio Levin negli infuocati minuti decisivi, le note negative arrivano da un Bernard irriconoscibile e da Traina anche se i due tiri liberi a segno negli ultimi secondi aiuteranno l'ex-ala di Pesaro e Treviso ormai messo fuori causa da Janicenoks nel quintetto titolare. I due punti di Avellino sono arrivati quando Perdichizzi ha potuto lavorare per una settimana senza problemi (e non è un caso) e fanno anche tanto morale. Il tutto in attesa di due altri obiettivi: quello a lungo termine (domenica si torna a casa contro l'ostico Biella) e quello, forse, a breve. Si tratta dell'acquisto del lungo extracomunitario che manca per completare il reparto e rendere questa Upea più forte.
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