Anche i consiglieri di An pronti a firmare la sfiducia contro Carrello
Neanche il tempo di presentare la nuova giunta che il sindaco Massimo Carrello rischia una nuova mozione di sfiducia. Le opposizioni infatti avrebbero raggiunto ieri sera un'intesa con Alleanza nazionale che pochi giorni fa, criticando il nuovo esecutivo, aveva preso le distanze dal primo cittadino, reo di non aver formato una giunta funzionale alla riconquista della maggioranza in Consiglio. C'è già chi dà per certo che la mozione sia stata già firmata e che stamani sarà presentata al protocollo del Comune. Così il tredicesimo voto necessario a ottenere il quorum per la sfiducia (65% dei venti consiglieri comunali) sarebbe giunto da Vincenzo Triscari, l'esponente di An che prese il posto di Maria Grazia Riscifuli, dimessasi alcuni mesi fa. In casa An ci sarebbe da registrare però una spaccatura tra il partito che aveva deciso di puntare l'indice contro Carrello e i due consiglieri, Massimiliano Fardella e Francesca Schepis, intenzionati a dare manforte al primo cittadino. Secondo voci non confermate, questi ultimi due consiglieri non sarebbero stati convocati dal coordinatore Salvatore Mantineo alla riunione di ieri, che aveva come oggetto proprio la mozione di sfiducia. Si ipotizza che insieme a Triscari abbiano firmato il documento o siano pronti per farlo i seguenti consiglieri comunali: Aldo Sergio Leggio, Sergio Sirna, Gianfranco Timpanaro, Salvatore Letizia, Michele Reale, Annalisa Germanà, Teresa Restifo, Renato Oteri, Calogero Amadore, Filippo Lanza, Salvatore Bongiorno e Giuseppe Galati. Se stamani la mozione sarà ufficializzata, giovedì la già fissata riunione dei capigruppo potrebbe inserirla come primo argomento del prossimo consiglio comunale. E poiché le opposizioni dominano numericamente anche l'assemblea dei capigruppo, è molto probabile che il prossimo consiglio comunale sarà convocato per il 28 novembre e quindi non prima del 26, per consentire il vuoto dei dieci giorni previsti dalla legge tra la presentazione della sfiducia e la sua trattazione in aula. E ironia della sorte, nell'ordine del giorno del Consiglio, subito dopo la mozione di sfiducia, potrebbe anche essere inserita la presentazione della nuova giunta, così come richiesto a suo tempo dal sindaco. Una beffa nella beffa per il primo cittadino, che con la nomina del nuovo esecutivo credeva di conquistare tempo per la riappacificazione dell'ambiente politico e forse la riconquista di qualche consenso che servisse a evitare la nuova mozione di sfiducia. Come si ricorderà, il 3 ottobre Massimo Carrello ha evitato la prima mozione, grazie al ripensamento del consigliere comunale Fernando Biscuso, che nutriva dubbi sulla legittimità dell'iter seguito. Da ambienti vicini alla minoranza, si è appreso anche che gli uffici legislativi della Regione avrebbero escluso l'obbligatorietà di un vuoto temporale di 60 giorni tra la trattazione di due mozioni di sfiducia. Carrello mai come ora sembra avere le ore contate e con lui anche la nuova giunta che, se la mozione venisse presentata e poi approvata, conquisterebbe certamente il record poco invidiabile di durata minima in carica: meno di un mese.
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