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Gazzetta del Sud - mercoledì 16 novembre 2005 at 08:51
Serie A Dopo le recenti sconfitte, le squadre hanno necessità del successo per uscire dalla crisi e pensare positivo Viola-Upea, operazione rilancio.

Sale la febbre da derby. Per questa settimana venti di crisi e malumori saranno accantonati in soffitta. Il primo segnale importante lo danno i club della curva “Rappoccio” che in buon numero (una trentina circa) ieri pomeriggio si son dati appuntamento al PalaCalafiore per dar man forte alla squadra durante l'allenamento. Una visita che avrà certamente fatto piacere, in vista di una gara vitale per il percorso futuro che si dovrà compiere. «La quinta sconfitta consecutiva apre una parentesi in cui ritengo sia necessaria una riflessione che non deve indurre a considerazioni semplicistiche, proprio perché queste ultime renderebbero il momento ancora più difficile di quanto non lo sia realmente». A sottolinearlo è il direttore sportivo Sandro Santoro, presente ai bordi del parquet col presidente Rappoccio e il team manager Branca. «Siamo in una situazione delicata, nella quale la partita contro Capo d'Orlando potrebbe assumere un'importanza vitale per il prosieguo del campionato. Se analizziamo singolarmente le ultime cinque partite, non credo che la Viola, fatta eccezione per le gare contro Siena e Cantù, abbia demeritato sul campo. Certo è – evidenza il dirigente pugliese – che ci sarà da lavorare su alcuni aspetti che, pur esulando dall'encomiabile impegno e dal sacrificio di tutti gli addetti, hanno rappresentato le cause delle sconfitte immeritate contro Bologna, Reggio Emilia e Roma. Il gioco espresso in tutte e tre le gare non solo mi ha soddisfatto ma, nel suo complesso, mi autorizza ad avere fiducia nell'immediato futuro, pur nella consapevolezza che non si possano concedere all'avversario troppi palloni persi ed altrettanti errori dalla lunetta. Tali aspetti negativi sono tutti da ricondurre a quel tasso di gioventù presente in squadra». Il capitano di mille battaglie è un fiume in piena, non si lascia pregare: «Nello sport non è consentito piangersi addosso, bisogna guardare avanti con determinazione, senza lasciarsi prendere dall'ansia o dalla preoccupazione. Per tutti questi aspetti il derby contro l'Upea assume apparentemente l'importanza di una partita-spareggio, nonostante il campionato sia ancora lungo. Una prestazione positiva, in termini di risultati, può far invertire la rotta e la squadra tornare ad essere quella frizzante della prime partite. Perché ciò accada abbiamo bisogno di sfruttare al meglio il fattore campo, grazie al sostegno del nostro pubblico e della carica emotiva dei club organizzati, termometro imprescindibile del palasport. A questi ultimi chiedo comprensione per il momento delicato che stiamo vivendo pur consapevole delle aspettative che ognuno di noi, ragionevolmente, si è fatto. L'obiettivo finale lo determineremo al momento opportuno e, com'è sempre accaduto, lo raggiungeremo ancora una volta tutti assieme». La squadra è serena e non ha motivo per non esserlo, a dispetto delle solite voci incontrollate. L'equazione, sconfitte uguale mancato pagamento degli stipendi, non esiste: la risposta di Santoro è stizzita: «Non possiamo andare dietro alle voci, ce ne stanno tante e insistenti. Le ascoltiamo, ma non cogliamo questi messaggi perché nei fatti le cose non stanno così. Anzi credo che, proprio per la programmazione che è stata fatta qualche mese fa, questa è una delle poche società in Italia che oggi può vantarsi di essere in regola con gli emolumenti spettanti e di aver pagato in anticipo la mensilità di novembre». Più chiaro di così.

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