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Gazzetta del Sud - giovedì 17 novembre 2005 at 08:31
Oliver e Fantozzi protagonisti con le due maglie
La storia siamo noi


Questo derby Alessandro Fantozzi e Brian Oliver non lo hanno mai giocato, ma la loro firma nella storia di Viola e Orlandina l'hanno lasciata in maniera indelebile. Protagonisti sempre, protagonisti entrambi sulle due sponde. Perché Brian Oliver e Alessandro Fantozzi sono stelle che nel corso della loro carriera hanno, infatti, brillato in momenti diversi sia a Reggio che a Capo d'Orlando. Estate 1994, il play toscano, reduce dall'annata double-face di Reggio Emilia dopo l'infinita parentesi di Livorno, sbarca in riva allo Stretto alla corte di Carlo Recalcati e contribuisce in maniera determinante alla salvezza dei reggini con 15.2 punti di media. Di quella Viola facevano parte, anche se in momenti diversi della stagione, Shaun Vandiver, Alexis Wendell, Roberto Bullara, Randy White, e ancora Sandro Santoro, Gus Tolotti, Ago Li Vecchi, Salvatore Casamento (oggi all'Amatori Messina in C1 e altro doppio ex). L'avventura di Fantozzi ai piedi dei Nebrodi comincia quattro anni più tardi. È l'estate del 1998 quando il presidente Sindoni lo chiama in maglia biancazzurra per dare seguito alla doppia promozione ottenuta dalla C2 alla B2. Al secondo tentativo, stagione 1999-00, Fantozzi porta l'Orlandina - allenata da Toni Trullo - al salto in B1, conquistato a Cefalù. Appena il tempo di ricaricare le batterie e il play labronico firma la seconda impresa, guidando l'Orlandina di Gramenzi alla vittoria del campionato 2000-01, coronato con la promozione in Legadue (memorabile l'immagine di Fantozzi che a Pavia, in gara-2 di finale, bacia il parquet al suono della sirena). Su Fantozzi viene costruita l'Orlandina dei due anni in Legadue (bello il primo, sfortunato il secondo). L'ultimo regalo di Alessandro a Capo d'Orlando è datato 13 maggio 2004: con i 28 punti in gara-2 dello spareggio con Castenaso permette all'Upea di mentenere il posto in B1. Da quell'impresa nascerà l'Orlandina che, dopo il ripescaggio in Legadue, centrerà la storica promozione in serie A - ed è roba recente - sospinta dall'immensa classe di Brian Oliver (23.1 punti, 55% da due, 34% da tre, 79% ai liberi, 5 rimb.) che proprio a Capo d'Orlando scrive quello che fino ad oggi è il suo ultimo capolavoro in Italia. Il primo, invece, lo aveva “dipinto” in casa Viola. E che dipinto! Stagione 1996-97, è la Viola di Gaetano Gebbia e ci sono Mike Brown, Sandro Santoro, Gus Tolotti, Donato Avenia. Oliver salva i reggini a suon di canestri: 28.7 di media (miglior marcatore della Lega), ben 12 volte oltre i 30 punti con un high di 41 contro Cantù (e proprio in Brianza finirà l'anno successivo). Chiamato nuovamente a Reggio, stagione '98-99, per aiutare la Viola che prova a risalire in A1, Oliver non fallisce ancora una volta: 24 punti e A1 conquistata al fianco di Manu Ginobili, Brent Scott, Christian Welp e Sidney Jonnson. Confermato in neroarancio, Oliver si mette al servizio della squadra e l'anno successivo contribuisce ad un eccezionale stagione sempre assieme a Gebbia e Ginobili e con Alejandro Montecchia, Kevin Thompson, Brian Shorter e Marc M'Bahia.

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