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Gazzetta del Sud - giovedì 17 novembre 2005 at 08:37
Nonostante la presentazione della seconda mozione di sfiducia Carrello non si dimetterà. E domenica sera «in un comizio spiegherò tante cose ai cittadini».

Tutta la verità, nient'altro che la verità: questo il tema conduttore del comizio che il sindaco di Capo d'Orlando, Massimo Carrello, terrà domenica sera nella centralissima piazza Matteotti alle ore 19. E visto che Carrello ha rinviato a domenica sera le risposte ad alcune domande che gli abbiamo posto circa questioni spinose come il finanziamento del porto, mai arrivato nonostante le tante promesse, c'è da giurare che domenica sera le sorprese politiche e le verità mai dette, non mancheranno. Verità sinora sconosciute sull'acuirsi di una crisi politica che ha segnato ben metà della sindacatura di Carrello, fino a sfociare in ben due mozioni di sfiducia ai suoi danni, l'ultima presentata martedì e che potrebbe essere trattata in Consiglio comunale già entro la fine del mese. Amaro epilogo di una vicenda che, dopo la nomina di una nuova giunta (che seguiva il primo tentativo di sfiducia, fallito per un solo voto), sembrava avviarsi verso una periodo di pax politica, durante la quale il sindaco e il nuovo esecutivo erano convinti di dimostrare la propria valenza ed evitare così successivi colpi di mano. Invece nulla di questo ed appena tre giorni dopo il varo della nuovo esecutivo, ecco la mozione di sfiducia-bis con in testa ai firmatari Alleanza Nazionale che così abbandona Carrello dopo due anni e mezzo di fidata collaborazione. Domenica sera sarà presentata al pubblico anche la nuova giunta, nonostante sulla sua testa e su quella del sindaco incomba la mannaia della sfiducia che potrebbe chiudere a tempi di record questa loro esperienza. «È giusto che avvenga questo passaggio istituzionale – ci dice Massimo Carrello – perché voglio presentare alla cittadinanza il nuovo esecutivo così come le forze politiche me lo avevano chiesto per superare la crisi». Carrello è piuttosto polemico con gli avversari politici: «prima mi chiedono l'azzeramento della giunta ed il varo di un esecutivo nuovo di zecca, poi nella nuova mozione di sfiducia criticano ciò, anzi stigmatizzano l'età dei componenti come se anzianità non significa anche esperienza». Poi relativamente alle strategie immediate per evitare anche questa mozione bis , Carrello dice: «Qualche tentativo probabilmente lo si potrà anche fare. Ma sono consapevole che, in questo momento, i trasversalismi ed alcune situazioni che io spiegherò domenica sera in piazza Matteotti, non mi consentono grandi spazi». In merito alle sue dimissioni prima della trattazione della sfiducia in Consiglio, Carrello è chiaro: «Se qualcuno pensa che con questa mozione di sfiducia io mi dimetta, ha sbagliato di grosso e per un discorso molto semplice e non perché sono attaccato alla poltrona. Con le mie dimissioni il consiglio rimarrebbe in carica facendo sfumare tutto quello che c'è scritto nella mozione. A questo punto credo che sia opportuno che ce ne andiamo tutti a casa, sindaco e consiglio, altrimenti dobbiamo rimetterci a lavorare così come ho fatto io sino a qualche ora fa». Poi Carrello riferendosi alla mozione aggiunge: «un'altra cosa che mi ha sorpreso è la speculazione di alcuni ex assessori ai quali ho riposto sempre fiducia riconoscendo la validità del loro operato. Stranamente, intendono appoggiare la mozione di sfiducia come se io li avessi voluto mandare a casa dimenticandosi che qualcuno di loro aveva chiesto l'azzeramento e di rifare una giunta nuova. Questo a settembre, quando si prospettava la prima mozione di sfiducia». La polemica più sottile è con gli alleati di Forza Italia che a detta di Carrello «è l'unico partito ufficiale rappresentato nel Consiglio comunale e sta sfiduciando un sindaco di Forza Italia». Carrello non lo dice esplicitamente, ma la seconda mozione di sfiducia avrebbe incrinato anche alcuni rapporti di amicizia, andando quindi oltre al fatto politico.

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