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Gazzetta del Sud - mercoledì 23 novembre 2005 at 08:58
S'avvicina la discussione sulla sfiducia al sindaco. An sarà l'ago della bilancia?

Il comizio di domenica sera del primo cittadino di Capo d'Orlando, Massimo Carrello, ha sortito l'effetto di una spaccatura forse insanabile tra il sindaco e gli ex alleati dell'Udc, messi sotto accusa dalle pesanti parole dette dal palco da un Carrello mai visto così all'attacco. Il sindaco ha puntato l'indice senza mezzi termini contro la coalizione dell'Unione di Centro che come si ricorderà faceva parte di quella maggioranza vicina al primo cittadino e che poi via via si è andata sgretolando sino a perdere persino uno dei tre pezzi pregiati di Alleanza nazionale. Così alla luce della rottura definitiva sancita da Carrello con il suo comizio, e soprattutto in considerazione che anche Aurelio Mirabelli, l'unico consigliere della lista che si rifà proprio a lui e cioè “Insieme per Carrello”, sembra essere lontani i margini per evitare la seconda mozione di sfiducia. Una labile speranza sarebbe legata ad un possibile ripensamento di Alleanza Nazionale che dopo aver firmato inaspettatamente la mozione-bis di sfiducia che sarà discussa il prossimo 5 dicembre dal consiglio comunale, si era spaccata in due. Da un lato i favorevoli alla mozione, con Vincenzo Triscari, il consigliere comunale che ha posto la tredicesima firma sul documento (tante quante poi ne bastano per approvarla) ed il coordinatore Salvatore Mantineo, e dall'altro i due consiglieri comunali rimasti fedeli a Carrello e cioè Francesca Schepis e Massimiliano Fardella. La posizione di Alleanza Nazionale sarebbe ora al vaglio degli organi centrali del partito che dovrebbero decidere prima del giorno della votazione della mozione bis. Nel caso di ripensamento anche parziale di An e cioè con una astensione dal voto, rimarrebbe per Carrello il nuovo problema della lista “Insieme” che potrebbe, come dicevamo, appoggiare la sfiducia al sindaco. La lista oltre ad Aurelio Mirabelli in Consiglio aveva ben due espressioni nella vecchia giunta, poi azzerata e sostituita, per evitare inutilmente la mozione di sfiducia. Si trattava di Calogero Caruso e Gaetano Sanfilippo. Voterà Mirabelli la sfiducia insieme agli altri firmatari e cioè gli otto dell'opposizione storica ed i quattro dell'Udc? Come si ricorderà oltre a Triscari, di An, a firmare la seconda mozione sono stati Aldo Sergio Leggio, Sergio Sirna, Gianfranco Timpanaro , Salvatore Letizia, Michele Reale, Annalisa Germanà, Teresa Restifo, Renato Oteri delle forze dell'opposizione e Calogero Amadore, Filippo Lanza, Salvatore Bongiorno e Giuseppe Galati dell'Udc. Carrello dal palco domenica sera ha lanciato a Mirabelli un disperato appello di riconciliazione ma lo ha fatto anche con gli ex assessori, sacrificati inutilmente sull'altare di una governabilità mai riconquistata. «Lo doveva fare prima – ha detto l'ex assessore alla Sanità, Cono Russo – ormai è troppo tardi». Il destino di Carrello è stato già deciso? Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore visto che il conto alla rovescia verso la seduta di consiglio comunale che dovrà discutere la mozione di sfiducia n. 2 è iniziato.

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