I problemi logistici degli studenti dell'Istituto d'arte I genitori puntano i piedi. Appello alla prefettura per una soluzione rapida.
Oggi 24 novembre, giornata nazionale della sicurezza scolastica, i genitori degli studenti dell'Istituto d'arte di Capo d'Orlando si rivolgeranno al prefetto di Messina per chiedere una sede “dignitosa” come hanno scritto nella loro lettera. La mancanza di un plesso scolastico per gli studenti dell'Istituto d'arte di Capo d'Orlando, sezione staccata di Milazzo, si trascina da più di un decennio e come si legge «la vicenda assomiglia ad una storia infinita». Nella nota i genitori, costituitisi in un comitato, ripercorrono le tappe dell'annosa querelle e così si legge «che gli attuali locali di via Vittorio Veneto precedentemente erano occupati dall'Istituto professionale per l'agricoltura fino al trasferimento nel nuovo sito di via Consolare Antica. Nella sede ha trovato sistemazione l'attuale sezione staccata dell'Istituto d'arte di Milazzo, siamo nell'anno scolastico 1990-1991, con numero 25 alunni iscritti. L'Istituto d'arte di Capo d'Orlando nel corso degli anni ha registrato una crescita costante e, nell'anno scolastico in corso, conta 295 alunni in gran parte provenienti dall'hinterland. Nel corso degli anni alunni, genitori e docenti hanno puntualmente posto con determinazione il problema di locali adeguati». Poi nella petizione dei genitori si legge che «questo Istituto è stato passerella di politici, nei ruoli di consiglieri provinciali, assessori alla pubblica istruzione, sindaci, tante parole, molti impegni ma, sino ad oggi, niente di concreto. Il solo risultato ottenuto in questi anni: gli attuali locali di via Andrea Doria, nell'ex commissariato di polizia, con l'inconveniente che le classi per poter usufruire dei laboratori devono alternarsi tra le due sedi». Poi i genitori rivolgono al prefetto domande già poste ai vertici politici ed amministrativi deputati a risolvere il problema ma rimaste sinora sempre risposte. «Ad oggi esiste qualcosa di concreto? Che fine hanno fatto i locali di cui si parla da tempo, quelli situati sulla via torrente Forno e che la Provincia Regionale di Messina aveva già individuato per acquisirli in locazione con opzione di acquisto per dare soluzione al problema sede? È risaputo che i suddetti locali ricadono in zona "D" nell'attuale strumento urbanistico e che bisognava apportare, con delibera del consiglio comunale, un cambio di destinazione d'uso che consentisse l'utilizzo a sede scolastica e che doveva essere a sua volta approvata dall'assessorato Ambiente e Territorio. Momentaneamente sembra che tutto si sia arenato. Ci chiediamo ancora: perchè si vanno ad indicare locali con problemi tecnici di non immediata soluzione quando nel territorio potevano essere individuate altre soluzioni? I genitori hanno il diritto di sapere come stanno le cose perchè non è più tollerabile che i nostri figli continuino ad essere duramente penalizzati, ad essere considerati studenti di serie B quando, paradossalmente, gli alunni dell'Istituto d'arte pagano una tassa scolastica più alta rispetto ad altri istituti». Poi i genitori paventano rischi per i figli studenti. «Le nostre maggiori preoccupazioni riguardano la sicurezza scolastica; è nostro dovere morale e sociale chiedere locali sicuri e dignitosi per i nostri figli. Sarà una cosa realizzabile come è normale che sia? Speriamo ad una risposta a breve, anzi ad una soluzione che risponda alle esigenze dei ragazzi»
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