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Gazzetta del Sud - mercoledì 30 novembre 2005 at 08:42
BASKET: Serie A - Upea, Brad... Traina l'entusiasmo Dopo un inizio di stagione negativo, l'ala americana di passaporto italiano sta crescendo e si candida ad essere un protagonista


Il riscatto. Dopo le prime giornate difficili, vuoi per qualche problema fisico e vuoi per una questione di inserimento, Brad Traina, americano con passaporto italiano, sta gradatamente salendo di rendimento e di condizione. Contro Roma l'ex-ala di Treviso, Pesaro e Roseto, ha confermato quella che era stata solo una impressione nel derby con la Viola, difendendo forte e facendosi vedere anche in attacco. In particolare, nel secondo quarto, quando entrando dalla panchina ha spaccato la partita, segnando otto punti in fila con due triplone ed una bella penetrazione. Dopo dieci giornate le cifre non sorridono appieno alla classe di questo giocatore ma la strada è quella giusta: 19' di utilizzo, 58 punti (5,8 di media), 48,4% da due punti, 23,5% dall'arco, 50% dalla lunetta, 2 rimbalzi, 1,3 palle perse e 1,1 recuperate. «Nel primo tempo – dice Traina – contro Roma abbiamo giocato più di squadra, poi ci siamo un pò persi giocando il secondo parziale più individualmente e l'effetto positivo visto nei primi 20' è andato sfumando. E quando non si gioca di squadra non viene facile difendere, soprattutto quando davanti hai degli avversari come quelli di Roma e si dà una buona chance a loro per tornare in gara come è avvenuto».
– Come giudichi la tua prova? «Ho letto commenti buoni, ma io non sono soddisfatto perché avrei potuto segnare 15-20 punti e ne ho fatti solo 8. Dal punto di vista dei punti in attacco sono deluso, per il resto credo di essermela cavata bene in difesa dove ho anche controllato Bodiroga che non mi pare sia stato il migliore in campo».
– È stata la migliore Upea vista in casa: sei d'accordo? «Certamente. Stiamo migliorando gara dopo gara, anche se abbiamo avuto poca fortuna sotto il piano dei risultati. L'arrivo di un giocatore di grande qualità come Praskevicius ci sta aiutando molto, dandoci la possibilità di nuove soluzioni, soprattutto in attacco. Bisogna ancora migliorare e speriamo che la prossima gara sia quella giusta».
– In quell'ultima azione in cui Hawkins è andato a pareggiare per l'overtime, si poteva fare qualcosa di meglio? «Credo di sì. Dovevamo difendere meglio per non farlo arrivare al tiro in sospensione ed invece non è stato così».
– È vero che qualcuno di Roma ti ha tirato la maglietta mentre andavi a rimbalzo su quell'azione? «Sì, ma non ho chiesto il fallo perché sono cose che succedono all'ultimo secondo e quando sei fuori dall'azione. Anche io avrei potuto fare il contrario in area avversaria. Le recriminazione sono altre».
– Come procede il tuo inserimento? «Mi hanno fatto male i fischi e le contestazioni che ho sentito dopo aver sbagliato i due tiri decisivi contro Udine. La pallacanestro è fatta così perché se avessi messo dentro almeno uno di quei tiri sarei diventato un eroe. Ho lavorato duramente perché non ero al meglio della condizione quando sono arrivato a Capo d'Orlando e non sono ancora al massimo. Ma tutti sappiano che io ho sempre onorato le maglie che ho indossato e sarà così anche questa volta».
– Sei fiducioso per il traguardo della salvezza? «Sono sempre stato fiducioso su questo. Vedo come lavoriamo, come lo fa il nostro allenatore e noto i progressi che abbiamo fatto. Ci sono diversi giocatori alla loro prima esperienza nel campionato di serie A ed è per questo che poi si cade in errori banali. Sono contento per essere qui, in questa nuova squadra e sono certo che conquisteremo la permanenza».
– Sabato, intanto, torni a Treviso dove hai giocato nella stagione 1999-2000: avrai particolari ricordi? «Sì, quelli di avere perso la finale scudetto seccamente con la Fortitudo Bologna che era molto più forte in quella serie. Ma, per natura, non sono il tipo che si commuove facilmente. Gioco in uno sport di squadra e sabato sera farò di tutto per portare una vittoria a Capo d'Orlando».

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