Al Presidente della Regione Siciliana On.le Salvatore Cuffaro
All’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente On.le Francesco Cascio
Agli Enti Parco della Sicilia
Alla Corte dei Conti per la Sicilia
Alla Federparchi
Agli organi di informazione
Oggetto: calendari, aggressioni ambientali e grave situazione in cui versano i parchi siciliani.
La vicenda del calendario con nudi femminili realizzato dal Parco dei Nebrodi è l’ultimo, sintomatico atto che rivela lo stato che attraversa la politica, anzi la NON POLITICA delle aree naturale protette in Sicilia. Negli ultimi anni si è progressivamente affievolita l’idea del Parco come poderoso strumento di conservazione del nostro patrimonio naturale e come elemento identitario delle comunità locali che poteva innescare un circuito virtuoso per promuovere uno sviluppo ambientalmente sostenibile e legato alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali e delle attività tradizionali. I parchi stanno per scivolare in un gestionalismo fine a se stesso, inghiottiti nel vortice degli enti di sottogoverno, importanti per attribuire poltrone ed incarichi, trasformati in stazioni appaltanti di opere pubbliche ed erogatori di contributi per sagre paesane, con una mortificazione del loro ruolo istituzionale che si accompagna con situazioni di degrado ambientale e di attacchi al patrimonio naturale protetto. Da un lato condannati alla precarietà con presidenti mai nominati e commissari che durano nel loro incarico oltre ogni ragionevole motivo, senza direttori di ruolo ma con funzionari inviati dall’Assessore Regionale al Territorio di turno per pochi giorni alla settimana, con piante organiche sguarnite e concorsi mai banditi. Dall’altro, scandalosamente privi di un servizio di sorveglianza nonostante gli obblighi di legge a dotarsi di guardiaparco, sono continuamente aggrediti da piccoli e grandi abusi, dai fuoristrada che imperversano nei boschi, al bracconaggio, sino alle grandi opere come il recente nuovo metanodotto approvato illegittimamente dal Parco dei Nebrodi lungo tutta la cresta altomontana in piena zona A di riserva integrale. Gli ammiccanti turisti attratti dal calendario dei Nebrodi che vorranno recarsi nei parchi siciliani non solo non troveranno avvenenti modelle tra i boschi, ma neanche sentieri e centri visitatori, anzi immobili e punti base per l’escursionismo da decenni ristrutturati con fondi pubblici e rimasti abbandonati. E ancor di più i parchi siciliani rischiano di essere trasformati in anonimi ammassi di alberghi e infrastrutture sciistiche, da realizzare non già nelle aree preposte per legge ma a discapito di alcune tra le zone più integre e “selvagge” della Sicilia, se dovesse passare il disegno di legge proposto da alcuni deputati della maggioranza che farebbe inorridire qualunque assessore regionale al territorio, tranne quello della Regione Siciliana che manifesta acquiescenza. Il calendario dei nudi dei Nebrodi, oltre a sollevare sacrosante proteste sul piano etico e culturale e a evidenziare un processo di progressiva mercificazione di ogni cosa e di relativizzazione dei valori, dimostra come si voglia distrarre l’opinione pubblica con facili suggestioni e nascondere i limiti e le contraddizioni della non politica dei parchi di questi ultimi anni in Sicilia. I dirigenti del Parco dei Nebrodi, che hanno manifestato soddisfazione per il fatto che così si è parlato del parco in tutta Italia e che il sito internet è stato preso d’assalto, verosimilmente alla ricerca di altre foto del genere, dimostrano di avere scambiato un Parco per un villaggio turistico o per un luna park: sono fuori posto e fuori ruolo.
Chiediamo al Presidente della Regione una serie di atti concreti, chiari ed esemplari: · l’immediata nomina dei presidenti dei Parchi dei Nebrodi e dell’Alcantara, per chiudere la stagione dei lunghi commissariamenti; · la nomina dei direttori titolari dei parchi dei Nebrodi, delle Madonie, dell’Etna e dell’Alcantara, mettendo fine allo scandalo dei funzionari regionali che sommano più incarichi e condannano i parchi ad una condizione di precarietà; · un pronunciamento negativo del Governo Regionale sul ddl sui poli turistici; · l’apertura di un confronto, sinora non garantito dall’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente, sulla politica delle aree naturali protette tra i vari soggetti interessati (enti locali, associazioni, operatori economici, mondo della scienza) al futuro ed al buon funzionamento dei parchi; · un serio controllo di gestione sull’attività degli Enti Parco perché tante sono le missioni mancate in favore della conservazione della natura e della promozione dello sviluppo locale e molte le risorse finanziarie pubbliche impiegate per scelte discutibili e non prioritarie.
Palermo, 6 dicembre 2005
Mario Vaccarella – Presidente Regionale del CAI Sicilia Gianni Mento – Responsabile aree naturali protette del CAI Sicilia Leandro Janni – Presidente Regionale ITALIA NOSTRA Mimmo Fontana – Presidente Regionale LEGAMBIENTE Sicilia Salvatore Granata – Segretario Regionale LEGAMBIENTE Sicilia Angelo Dimarca – Responsabile Dipartimento Conservazione Natura LEGAMBIENTE Sicilia Nino Provenza – Delegato Regionale LIPU Sicilia Franco Russo – Presidente Regionale WWF Sicilia Francesco Alaimo - Responsabile aree naturali protette del WWF Sicilia
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