Dopo la sfiducia votata al sindaco Massimo Carrello e la conseguente decadenza del consiglio comunale comincia la campagna elettorale.Già circolano i nomi dei prossimi candidati (anche quello del primo cittadino mandato a casa
La sfiducia del primo cittadino di Capo d'Orlando Massimo Carrello era nell'aria da tempo e così ieri, primo giorno di palazzo Europa senza i vertici amministrativo-politici, è trascorso senza traumi né contraccolpi. Le due sedute precedenti del Consiglio comunale, dove la sfiducia fallì per un solo voto e le dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali vicini a Carrello, che rendevano noto però il loro dietrofront, avevano preparato la città alla nuova realtà amministrativa. Il pubblico che ha assiepato la tribuna dell'aula consiliare all'inverosimile, tanto da sostare anche nei corridori di Palazzo Europa dove gli schermi delle emittenti televisive locali (autorizzate in zona Cesarini alla diretta a singhiozzo) irradiavano le fasi del Consiglio, alla fine della seduta hanno affollato la villa comunale per ore, commentando quanto accaduto ma senza eccessi dialettici. Ai vertici istituzionali da ieri c'è il vicesindaco Carmelo Antillo che con la giunta designata dall'ex sindaco da appena un mese, traghetterà la città al commissariamento regionale. Avranno compiti soli di ordinaria amministrazione mentre per qualsiasi altra azione politico-amministrativa tutto è congelato poiché come si sa, con la sfiducia del sindaco in aula è stato sciolto anche il Consiglio comunale. Il commissario ad acta, il cui intervento è stato già richiesto dal segretario generale del Comune Giuseppe Librizzi all'assessorato agli Enti locali della Regione Siciliana dovrebbe giungere in città già nella prossima settimana mentre le nuove elezioni per il rinnovo degli organi istituzionali sono previste per maggio-giugno del prossimo anno. I commenti della gente per le strade sono già rivolti alla campagna elettorale che secondo alcuni era già iniziata ben prima della votazione della mozione di sfiducia. Così, al centro dell'attenzione pubblica sono le dichiarazioni di Carrello circa una sua possibile ricandidatura: «sono già in campagna elettorale» ha duchiarato pochi minuti dopo aver lasciato palazzo Europa. Il clima non è certo dei migliori per una campagna elettorale poiché la sfiducia ha lasciato ampie ferite tra i protagonisti tanto che Carrello ha ipotizzato persino rotture di rapporti personali e familiari. Oggetto della curiosità popolare è anche la composizione della nuova formazione politica consiliare nata sul consenso alla sfiducia contro il sindaco. Un'aggregazione variegata nella sua composizione che va dalla sinistra alla destra, passando per il centro. Resterà compatta anche in campagna elettorale o la sua unione è stata solo un fattore di opportunità legata all'approvazione della mozione? Una cosa è comunque certa: la campagna elettorale è già iniziata e in città già si fanno i primi nomi dei possibili candidati a sindaco. Ma al centro dell'attenzione politica c'è pure la vicenda della spaccatura di Alleanza Nazionale. Ieri, a poche ore dal Consiglio comunale, il consigliere comunale di An Massimiliano Fardella, che con Francesca Schepis disse di no alla sfiducia al sindaco in contrapposizione al collega di partito Vincenzo Triscari, ha diffuso il comunicato stampa della presidenza provinciale del partito di Fini, che ribadiva l'appoggio a Massimo Carrello. Questa volta il documento era corredato della firma che alla sua presentazione nel Consiglio comunale della sera prima, mancava. Come si ricorderà fu un'attestazione a parte del sottosegretario onorevole Nuccio Carrara a certificare la volontà dei vertici provinciali circa l'appoggio a Carrello. In aula il documento fu rinnegato dall'altro consigliere di An, perché senza firma ma comunque a conferma di una crisi all'interno del partito avviatasi giorni fa quando il coordinamento locale decise di firmare la mozione di sfiducia cui aderì però solo Triscari. Con la divulgazione della nota con cui Buzzanca ribadiva il pieno appoggio di An a Carrello e la diffida ad astenersi dal votare la sfiducia come contrariamente poi ha fatto Triscari, è rottura anche tra il coordinamento locale, retto da Salvatore Mantineo, ed i vertici provinciali?
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