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Gazzetta del Sud - martedì 10 gennaio 2006 at 09:29
Upea, rammarico e rabbia. I palatini hanno sprecato a Teramo una grossa occasione per un exploit esterno. Società sul mercato per trovare un valido jolly.

CAPO d’ORLANDO ñ Rammarico e tanta rabbia. L’Upea Orlandina non ha saputo approfittare degli evidenti imbarazzi tattici ma anche tecnici di Teramo e lascia al “Pala Scapriano” due punti che potevano significare oro colato nella corsa alla salvezza anche per staccare le avversarie che, fortunatamente per i biancazzurri, continuano a perdere colpi.
La mostruosa prestazione del miglior Dusan Jelic della stagione (37’, "high" per lui con 26 punti, 15 rimbalzi ed Mvp del match con 29 di valutazione) va in archivio solo per le statistiche ma non per la graduatoria. Le colpe vanno attribuite a chi deve prendersi la responsabilità e non riesce a farlo. Dopo quindici giornate di campionato Marque Perry ha sicuramente dimostrato di avere classe e talento ma, forse, a 24 anni, non ha ancora i panni del leader che l’Upea cerca e non solo nello spogliatoio. Non più un giocatore che ha disputato l’Eurolega sino alla scorsa stagione fare ammattire la difesa teramana nel primo tempo, infilare 10 punti su 21 complessivi e poi sprecare un pallone che poteva significare il successo alla fine.
Una tripla di Jelic aveva dato il vantaggio all’Orlandina a 54" dalla sirena, Teramo sbagliava in attacco, Perry recuperava il rimbalzo e portava palla a 47" dalla fine ma, incredibilmente, non superava la linea di metà campo entro i regolamentari 8 secondi (e non era neanche pressato) e gli arbitri, giustamente, sanzionavano una evidente infrazione di campo.
Risultato: in meno di un minuto l’Upea si scioglieva come neve al sole, la Navigo.it infilava un parziale-super di 8-0 e centrava la seconda vittoria casalinga del torneo. Ecco, un episodio solo apparentemente insignificante la palla persa da Perry (e sono state ben 6 nell’arco dell’incontro) ma che ha sanzionato la sconfitta per i biancazzurri. E la mediocrità del gruppo di Teramo è emersa anche per altre prove non del tutto positive offerte dai vari Praskevicius (molto al di sotto del rendimento ammirato contro Napoli), Nnamaka (spaesato dai cambi dell’incredibile Sartori) e Janicenoks ed anche sul giovane lettone bisogna soffermarsi. Kristaps ha l’età dalla sua parte, il tempo di farsi le ossa, con l’andare avanti sicuramente migliorerà, potrà diventare un grande campione. Ma in questo momento Janicenoks non è un giocatore da quintetto- base in un campionato di serie A. D’altronde, in estate quando venne messo sotto contratto per due anni, lo si era detto che fosse un elemento utilissimo ad uscire dalla panchina per spaccare le partite con la sua rapidità nel farsi trovare libero e potendo sfruttare il tiro mortifero da fuori. Ma spremuto 32-33’ il rendimento del nazionale della Lettonia diventa limitatissimo. E qui nasce il discorso del mercato che dovrà riprendere da oggi senza indugi. La società deve fare un ulteriore sforzo per trovare un italiano, che potrebbe essere uno straniero con passaporto della nostra Penisola, che sia da quintetto e che permetta un po’ a tutti gli esterni di poter rifiatare.

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