A difesa del lungomare, ma Legambiente dice no Due pennelli di roccia? Via all'appalto. A Tavola Grande strada più a monte.
Il 31 gennaio al via la procedura d'affidamento dei lavori di ripascimento. Così come l'ufficio tecnico di Palazzo Europa aveva annunciato, all'indomani della firma del decreto di finanziamento di centottantamila euro concessi dall'assessorato Lavori pubblici della Regione, il progetto prevede la costruzione di due pennelli di roccia che s'inoltreranno nel mare a distanza di cinquanta metri l'uno dall'altro. Il progetto però è contestato dagli ambientalisti di Legambiente Nebrodi, che temono che la costruzione dei pennelli possa modificare o addirittura stravolgere il Progetto Sirito e chiedono dunque solo l'apporto di sabbia. L'ex sindaco è intervenuto sull'argomento dichiarando che «intanto è assolutamente necessario mettere in sicurezza il lungomare sia per tutelare l'incolumità e gli interessi dei cittadini che vi risiedono, sia per evitare gravi conseguenze alla condotta principale della rete fognaria interrata proprio nella via Andrea Doria. Per tutte le altre soluzioni, per intenderci quelle che dovrebbero contribuire a fermare il fenomeno erosivo, l'esperienza ha dimostrato che nessuno, da solo, ha in mano la ricetta decisiva. Occorrono la massima concertazione, coinvolgendo in questa pure le organizzazioni ambientaliste, e, oserei dire, anche studi più approfonditi rispetto a quelli condotti fino a questo momento». Ma a detta di Carrello che insieme a un comitato di cittadini della zona a rischio mareggiate, perorò l'arrivo del finanziamento. «la somma non dovrebbe riguardare soltanto il lungomare, poiché, come da noi richiesto, quaranta mila euro sono destinati alla pulizia dei torrenti, progettualità importantissima per la difesa complessiva del territorio e della salute dei cittadini». Per quanto riguarda l'altra zona costiera della città, martoriata dalle mareggiate, e cioè Tavola Grande, l'annunciata ricostruzione del muraglione della strada distrutta dalle onde (l'ente preposto è la Protezione civile provinciale) potrebbe essere bloccata. Le contestazioni di Legambiente che chiede lo spostamento a monte della strada per evitare che la stessa rimanga sempre a contatto con il mare e quindi costantemente a rischio distruzione sembrerebbero aver sortito gli effetti sperati e così a giorni i tecnici della Protezione civile dovrebbero giungere in città per valutare l'ipotesi che d'altronde era stata a suo tempo approvata dal consiglio comunale. In questa zona gli operai comunali hanno già riparato la condotta fognaria e ripristinato una corsia dell'arteria anche se in terra battuta, rompendo l'isolamento in cui erano precipitate dieci famiglie.
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