Antenne, battaglia vinta. Dopo la nuova protesta dei residenti i tecnici della società di telefonia abbandonano.
Possono cantare vittoria i componenti del comitato cittadino che si sono opposti all'installazione dell'antenna di un gestore di telefonia mobile sul tetto di un palazzo del centro cittadino. La squadra dei tecnici intervenuti per l'installazione, infatti, ha abbandonato il campo dopo l'ennesima protesta di alcuni cittadini, guidati dal coordinatore Pippo Librizzi. Ma c'è di più, poiché i vertici della società sembra si siano convinti della proposta lanciata da palazzo Europa per l'installazione dell'antenna in uno dei tre siti indicati dal piano delle frequenze, predisposto dall'ing. Carmelo Paratore dell'ufficio tecnico comunale alcuni mesi prima, su indicazione del Consiglio comunale. Un piano non approvato dal massimo organo collegiale a causa del suo scioglimento nel mese di dicembre scorso per la sfiducia al sindaco, ma in linea con le direttive regionali e nazionali. Si attende ora la decisione ufficiale della società di telefonia mobile, i cui tecnici erano tornati alla carica autorizzati da una sentenza del Tar che aveva dato loro ragione dopo che già per ben due volte l'allora sindaco Massimo Carrello, su spinta del comitato, con due ordinanze aveva impedito l'installazione. I tre siti previsti dal piano sono lontani 500 metri dal centro urbano e dalle zone sensibili (scuole, uffici pubblici), così come previsto dall'elaborato. Uno dei tre siti è la zona del “Semaforo” di San Martino dove tra ripetitori di emittenti televisive, radiofoniche, di telefonia mobile e fissa, operano circa cento gestori. Qui è in corso da anni una battaglia contro l'inquinamento elettromagnetico da parte di un cittadino la cui abitazione è ubicata proprio all'interno del groviglio di tralicci e antenne. Nonostante centinaia di misurazioni del tasso di irradiazione dei segnali e l'interessamento anche di parecchie associazioni ambientaliste, la vicenda è ancora tutta da definire. Ed a proposito della zona del “semaforo”, fra pochi giorni la stradina che la collega con San Martino sarà spostata di circa duecento metri, all'esterno dell'area dove si sta costruendo il nuovo cimitero. Di fatto la vecchia stradina, una volta completato il cimitero, rappresenterà il nuovo viale che correrà tra il vecchio e nuovo camposanto. Con lo spostamento a valle della stradina, il percorso per raggiungere il “semaforo” si allungherà di circa trecento metri.
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