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Gazzetta del Sud - lunedì 23 gennaio 2006 at 08:50
L'Orlandina non sa più vincere Nella sfida salvezza contro un Roseto privo della stella Flores, i paladini incassano la quinta sconfitta consecutiva
L'Orlandina non sa più vincere. Il tiro finale di Perry finisce sul ferro, ma sono pesanti gli errori commessi in precedenza.



Doccia scozzese al «PalaFantozzi» con l'Upea Capo d'Orlando che soccombe, con tanti demeriti e nessuna attenuante, anche al cospetto di un dignitoso Roseto (che l'appaiava in classifica), concludendo così con la quinta sconfitta consecutiva (le precedenti due a Teramo e Reggio Emilia, contro concorrenti per la salvezza) il girone d'andata. Le recenti prestazioni avevano insegnati che la squadra paladina non ama i finali punto a punto, mancando del cecchino con l'istinto del killer, e pertanto si sperava che la formazione biancazzurra arrivasse all'ultima curva con un discreto vantaggio sul rivale. È rimasto solo un desiderio perché l'Orlandina ha giocato sempre in rimonta l'ultimo quarto partendo da -3 (59-62), svantaggio dilatato a -9 (59-68) a 7'39" dalla sirena e ridotto a -1 in due occasioni, con al proscenio il play Marque Perry che, dopo un 3. quarto disastroso, ha deciso di onorare il contratto: a 4'30" dalla sirena (dopo una tripla e un canestro dalla media in rapida successione) si costruisce in avvicinamento un gioco da 3 punti, realizzando l'aggiuntivo sul fallo di Busca, per il 67-68. L'ultima prodezza della gara il regista di colore la compie a 9" dall'epilogo con una triplona per il momentaneo 78-79. Come da spartito, gli ultimi spiccioli della partita si giocano all'insegna del fallo sistematico. A 8 secondi Perry manda in lunetta Cavaliero che fa 2/2 (78-81), altrettanto preciso non è il play paladino che a 7" realizza solo il primo (79-81), prende il rimbalzo ma tira corto, quindi la palla viene catturata da Martinez che subisce fallo a 3": mette solo il primo (79-82), e nell'ultima azione le speranze paladine dell'overtime sul tiro da metà campo di Perry, si spengono contro il ferro. L'Orlandina ha conosciuto la svolta negativa della gara nel 3. quarto (i primi due «tempini» erano andati via nel segno dell'equilibrio: 45-41 all'intervallo) che pure era iniziato sotto i migliori auspici per la formazione di Perdichizzi: l'ala forte Casoli prendeva il 4. fallo e così Caja si vedeva costretto a sostituirla con il neoacquisto Daniele Cavaliero che andava in regia (Busca spostato a guardia) per un quintetto con 4 bassi, dove Malaventura faceva l'ala piccola e Capel giocava da «4», con Martinez, unico lungo, a incrociare Jelic che lo soverchiava di 8 centimetri. Dicevamo di un inizio sparato dell'Orlandina che grazie ad un gioco da 3 di Janicenoks si portava a +9 dopo appena 1' di gioco, conservando il vantaggio ancora per un paio di punti, quindi arrivava l'impensabile black-out per i paladini. A spegnere la luce ci pensava un inguardabile Perry che in un fiat perdeva tre palle consecutive che Roseto capitalizzava anche con la tripla di Busca, e così a 5'42" gli abbruzzesi addirittura operavano il sorpasso su una triplona di Cacalieri (52-55 per l'incredibile parziale di 15-2). I biancazzurri sotto choc, non riuscivano a orientare il gioco per le linee interne su Jelic che, comunque, alla distanza pagava la fatica facendosi sovrastare anche in difesa da un incontenibile Jack Martinez che chiudeva con 24 punti e 18 rimbalzi, MVP della gara con 37 di valutazione. Senza gioco sotto canestro, il miracolo doveva arrivare dal tiro perimetrale, ma la fucileria paladina ieri aveva le polveri bagnate: dal campo 43% contro il 48% degli ospiti (che non hanno utilizzato l'infortunata guardia Flores), e in particolare dall'arco un misero 32% (3/11 di Carter). Dopo questa sconfitta, in casa Orlandina se non è allarme rosso, poco ci manca. Sottovalutare l'emergenza potrebbe essere pericoloso.

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