Basket Serie A: Si scandaglia sempre il mercato alla ricerca dell'uomo giusto
«L'Orlandina, alla fine del girone di andata, è la sedicesima squadra d'Italia secondo quanto sentenzia la classifica. Andiamo avanti verso la nostra meta con nervi saldi ed umiltà». Ce ne fossero di presidenti così...Chi si aspettava una forte reazione da parte del presidente Enzo Sindoni, all'indomani dell'insonne notte del post-sconfitta contro Roseto, sarà rimasto deluso. Nessuna rivoluzione e panchina ben salda nelle mani di coach Giovanni Perdichizzi per un pensiero (cattivo) che a Sindoni non è neanche passato per la testa. Bisogna solo ricompattarsi e trovare l'elemento giusto sul mercato perchè, paradossalmente, c'è chi sta peggio anche se, chiaramente, non si potrà sempre attaccare alle disgrazie altrui e bisognerà pur vincere. Intanto i numeri al giro di boa dicono che l'Orlandina ha uno score di 4 partite vinte e 13 perse complessivamente, delle quali 9 gare sono state giocate al “Pala Fantozzi” (2 vittorie e 7 sconfitte) e 8 lontano da casa (2 successi e 6 battute d'arresto). Inutile piangere sul latte versato o su quelle partite che potevano essere vinte (Cantù, Udine, Biella, Roma, Teramo, Reggio Emilia) e non lo sono state. Domenica l'Upea ha perso una grandissima possibilità per allungare in coda facendo beneficiare Roseto ma anche Viola e Avellino hanno mancato il colpo nei match casalinghi contro Livorno e Reggio Emilia (strepitosa prestazione dell'ex-play di Capo d'Orlando Terrell McIntyre con 30 punti, 6/10 dall'arco e 41 di valutazione!) e tutto è rimasto come prima in fondo alla classifica che non si ricorda mai così bassa e schiacciata da oltre venti anni in serie A. Ed il bello è che nel prossimo turno, a meno di cataclismi, la situazione non dovrebbe modificarsi considerato che Capo d'Orlando, Avellino e Reggio Calabria viaggeranno alla volta di campi impossibili o quasi quali Siena, Varese e Treviso rispettivamente. E acquistano grande risalto le due vittorie esterne sin qui centrate dall'Upea e ottenute proprio in Irpinia e in Calabria perchè, con una replica in casa, le stesse potrebbero rivestire valore doppio. Facciamo un esempio pratico: se le tre compagini che chiudono la graduatoria dovessero finire a parita di punti il torneo l'Orlandina sarebbe salva automaticamente con il 2-0 nella classifica avulsa. Certo, tutto questo discorso intende incoraggiare anche una società partita da lontano e che ha il primario interesse, senza l'aiuto di un main-sponsor di grido (ed euro), a mantenere la massima categoria con tutte le pendenze del caso e ad assicurare gli stipendi mensili a staff tecnico e giocatori. E questo è importante e basilare per non disperdere un patrimonio. Non si possono non sottacere, chiaramente, i limiti di questo gruppo nella gestione finale delle partite avendo avuto a disposizione prove e controprove sistematicamente fallite e l'assenza di un vero leader, com'era Oliver lo scorso anno, capace di farsi sentire nello spogliatoio e di sapere cosa fare con la palla in mano negli equilibrati finali di gara. Ma le lacrime alla fine della gara di domenica di Janicenoks o lo sguardo nel vuoto di Jelic rimasto seduto sulla panchina sino a ben oltre la fine del match significano che mercenari qui non ce ne sono e che ognuno sta lottando per raggiungere la salvezza. E se poi l'ipercriticato Perry avesse infilato il canestro almeno dell'overtime sarebbe salito sul podio degli eroi.
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