Rottura delle trattative tra Ato 1 e confederali, si va verso lo sciopero degli operai «Se gli utenti non pagano niente soldi per i lavoratori»
«Se gli utenti non pagano la Tia (Tariffa igiene ambientale), l'ente gestore non potrà pagare gli operai; e se i lavoratori non vengono saldati, incroceranno le braccia; e se sciopereranno le immondizie rimarranno per le strade; e se i rifiuti non verranno raccolti si rischierà grosso per quel che riguarda l'igiene pubblica». È questo il vicolo cieco che si presenta per i cittadini residenti nei trentatrè comuni dell'Ato Me 1 dopo che il Consiglio d'amministrazione non ha concesso la proroga della scadenza fissata per oggi, 10 febbraio, delle fatture già emesse e dopo che è fallito anche il tentativo di raffreddamento richiesto dalle organizzazioni sindacali al vertice dell'Ato Me 1 di Sant'Agata Militello per giungere ad un accordo per il pagamento degli stipendi di dicembre e gennaio , tredicesima mensilità compresa, al personale in servizio. Al tavolo delle trattative da una parte il presidente avv. Francesco Origlio con l'amministratore delegato dell'Ato Me 1, ing. Calogero Gullotti, dall'altro i rappresentanti sindacali Calogero Emanuele e Maria Alfonsa Franchina per la Cisl, Antonino Triglia per la Cgil, Nuccio Ricciardello per l'Ugl mentre, a rappresentare la "Nebrodi ambiente", erano presenti Antonino Paterniti, Maurizio Tonnetti e Giuseppe Molonia; i lavoratori era rappresentati da Mario Spanò e Mario Giuffrè. I lavori sono stati aperti dall'ing. Gullotti che ha illustrato la grave carenza di cassa legata dal mancato pagamento delle spettanze al gestore del servizio. «Il 20 febbraio prossimo – ha detto l'amministratore delegato – è stata convocata un'assemblea dei soci a cui sottoporre l'opportunità di aumentare il capitale sociale al fine di poter accedere al fondo di rotazione istituito dalla Lelle regionale 19/2005 nonché procedere all'esame della situazione venutasi a creare con la Tia. Il differimento della scadenza del pagamento della fattura di acconto – ha sottolineato Gullotti – non è stato concesso perché non compatibile con le esigenze economico-finanziarie della società». « Sarà sciopero dei lavoratori a partire da 16 febbraio prossimo – ha ribattuto Antonino Triglia della Cgil – se non verranno pagati gli stipendi». «Bisogna con un urgenza investire del problema il prefetto – ha ripreso Nuccio Ricciardello – per evitare conseguenze gravi per l'intero territorio». «È necessario, prima di indire lo sciopero, che l'azienda trovi le giuste soluzioni per portare a regime le spettanze dei lavoratori», ha affermato Calogero Emanuele della Cisl. «Non possiamo assumere impegni relativamente alle richieste delle organizzazioni sindacali – ha risposto il presidente della "Nebrodi ambiente", Antonino Paterniti –. A fronte di otto mesi di servizio espletati e del pagamento puntuale delle spettanze fino al mese di novembre, sono state esaurite tutte le possibilità di anticipazione crediti maturati». «Nutriamo grande preoccupazione ed incertezza per l'immediato futuro – hanno commentato i rappresentanti sindacali – in quanto la situazione non è limitata alla problematica riguardante gli aspetti salariali, ma più in generale quelli occupazionali dei duecento lavoratori impegnati, sociali, di ordine pubblico e di igiene pubblica. Gli utenti chiedono di pagare la giusta tariffa e noi sosteniamo quelle richieste e al tempo stesso come sindacato difendiamo i lavoratori che debbono essere retribuiti per il lavoro che svolgono». Il verbale dell'incontro sarà inviato al prefetto di Messina perché si faccia promotore convocando una conferenza di servizi con la presenza di tutte le parti al fine di trovare un'idonea soluzione per tutte le problematiche.
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