Molti primi cittadini della provincia riuniti ad acquedolci per un faccia a faccia coi vertici degli ambiti 1, 2 e 4 I sindaci chiedono una conferenza permanente per confrontarsi con la Regione.
Sindaci uniti come non mai nella conferenza che si è tenuta nel teatro dei Padri Giuseppini per combattere gli alti costi delle tariffe Ato, che a detta di molti, costituiscono un vero e proprio salasso per quella fascia d'utenza dove con il reddito mensile non si riesce nemmeno ad arrivare a metà mese. Salvatore Oriti, sindaco di Acquedolci che ha fatto gli onori di casa, ha detto che «la convocazione odierna ha raggiunto in pieno il suo obiettivo che è quello di costituire la conferenza permanente dei sindaci rappresentanti dei vari ambiti territoriali al fine di proporre al tavolo regionale proposte organiche in grado di rivedere e correggere filiere gestionali nonché aspetti finanziari, oggi di grande attenzione e proteste da parte dei cittadini». La delusione, se così si può chiamare, è venuta non dalla nutrita schiera di sindaci presenti o dai responsabili degli Ato Me 1, Me 2, Me 4, bensì dalla quasi totale latitanza di quella fascia d'utenza che è stata o dovrebbe essere raggiunta dalle esose bollette Ato. In sostanza è mancata la "voce" del popolo che gridasse forte il suo malcontento, come sta succedendo da un paio di mesi a questa parte. A difendere i cittadini sono stati un pò tutti i sindaci, ma il più duro nei confronti dell'Ato e del governo regionale è stato il primo cittadino di Alcara, Nino Vasi. Il sindaco di Mistretta, Provenzale ha proposto un tavolo di concertazione fra i sindaci per portare le loro istanze al governo regionale e ha formulato una serie di proposte in grado di portare a un abbattimento delle tariffe Ato. L'assessore provinciale all'ambiente Ferro ha consigliato di revisionare i piani d'ambito direttamente con Il governo regionale; di abbattere l'Iva per ridurre i costi: «la Regione si deve assumere la responsa- bilità di questa situazione e compartecipare alle spese con un 40-50%». Il presidente dell'Ato Me 1 Francesco Origlio ha puntato il dito contro i molti Comuni che non si sono fatti sentire per rimodulare le tariffe. «I sindaci – detto – nel 2003 hanno deliberato la copertura dei costi a carico dei cittadini. Gli stessi primi cittadini devono lavorare per abbattere le evasioni per consentire una ripartizione più graduale dei costi» A tale proposito il sindaco di S. Fratello, Giuseppe Ricca, ha detto che nel suo comune è stato fatto un lavoro per verificare i casi di evasione. Il presidente dell'ato Me 2, Andrea Paratore, ha ripercorso tutto il tracciato del sistema Ato, dicendo quali sono gli effetti positivi e quelli negativi. Il sindaco di Roccalumera, Gianni Miasi ha detto che questa riforma non dà nessun beneficio al cittadino. «Bisogna che in Sicilia e in particolare nella provincia di Messina si dia corso alla realizzazione di un termovalorizzatore per avere tutti quei grossi vantaggi indispensabili per abbattere i costi gestionali» Carmelo Navarra, sindaco di Mazzarrà S. Andrea, ha dato piena solidarietà ai colleghi, dicendo: «Il problema è anche mio perché la discarica di Mazzarrà è provvisoria. La disinformazione è stata comunque la causa di questi grandi dissensi. Da quando abbiamo l'Ato i guai ci sono caduti addosso e nessuno lo prevedeva». Anche Navarra è orientato a costituire una conferenza permanente dei sindaci rappresentanti dei vari ambiti territoriali per fare sentire la loro voce presso il governo regionale. Sono intervenuti, infine anche i sindaci di Castel di Lucio (Nino Alberti), Rocca di Caprileone (Bernadette Grasso), Mirto (Nino Sapone), S. Salvatore di Fitalia (Giuseppe Pizzolante).
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