Basket Serie A - Sotto gli occhi di Alessandro Fantozzi, l’Upea spezza l’incantesimo, interrompe la striscia di sette sconfitte di fila e compie un significativo passo in avanti verso il traguardo salvezza. Sul parquet del Basket Livorno, la squadra contro cui, all’andata, era giunta la prima storica vittoria nella massima serie, Capo d’Orlando gioca una partita ricca di contenuti e, con pieno merito, si impone 96-102. Successo sofferto, conquistato dopo un supplementare. L’Orlandina ha mostrato buonissimi numeri in ogni fase. Attenta la guardia montata sui pericolosi Mc Pherson, Troutman e Recker. Difesa aggressiva ed intelligente, che ha gettato sabbia negli ingranaggi dei labronici.
Buona la circolazione di palla ed alte le percentuali al tiro. Upea concreta anche sotto canestro e volitiva in ogni momento del match.Tante volte, i giocatori ospiti, a costo di “sbucciarsi le ginocchia”si sono tuffati sui palloni vaganti. Spietata la squadra di Perdichizzi nella gestione dei palloni decisivi. Insomma, un’Upea che sa cosa vuole e sa come ottenerlo.
In classifica, Livorno vanta ora solo due punti in più dei biancoazzurri. Però l’Orlandina può contare su un pesante 2-0 nella voce scontri diretti. Come all’andata, l’Upea ha evidenziato, rispetto agli amaranto, più fame di vittoria.
Cronaca. Nel primo quarto, l’Upea gioca con una marcia in più. Praskevicius firma due triple, Janicenoks addirittura tre. Il primo vantaggio isolano arriva al 3’, con una tripla di Praskevicius (4-7). Janicenoks permette con le sue“bombe”di andare in fuga (10-19 al 7’). L’Upea è scatenata.
Perry, con canestro più libero, fa toccare il +10 (14-24), ma è l’immarcabile Janicenoks, con due nuove
triple, a far raggiungere due volte nel finale il massimo vantaggio esterno (16-30 e 18-32). Gli ospiti chiudono il primo tempino con cifre da favola: 32 punti segnati (a 20), con 5/7 da tre, 12/18 dal campo e 3/3 ai liberi.
Nel secondo periodo, la musica cambia. Livorno comincia a difendere e le percentuali dei tiratori orlandini calano in modo vertiginoso. Senza strafare, limitandosi a sfruttare le amnesie offensive avversarie, i toscani riducono le distanze. Livorno sigla, come nel primo quarto, 20 punti, ma l’Upea si dimentica di imbucare il cesto avversario e, all’intervallo lungo, il match è apertissimo (40-42).
Mc Pherson al 21’ segna il 42-42. L’Upea è ruvida in difesa e scava un mini solco (48-53 al 24’). Reazione dei locali che impattano sul 57-57 e, con Abbio, mettono il muso avanti (59-57). Serie di fischi casalinghi. Livorno sembra aver preso in mano la partita. 62-57 al 28’, 64-59 al 29’. Negli ultimi 100” del terzo periodo Perry, Carter e Praskevicius firmano il parziale di 0-5. Al 30’ il tabellone segna un salomonico 64-64.
Nel quarto periodo, Ramelli si erge a protagonista. Il giovane lungo firma, pressoché da solo, il nuovo allungo (68-76). Poi, al 35’, esce per falli. Con due liberi di Praskevicius l’Upea vanta, al 38’, un netto margine (73-80). Nnamaka fallisce, dalla lunetta, i tiri della staffa. Livorno, con le buone o con le cattive, ricuce lo strappo e si porta in vantaggio: 81-80 a -50”. Carter mette dentro un libero su due (81-81), Porta segna in entrata (83-81 a -21”). Capo d’Orlando non perde la testa. Perry, a 3” dalla sirena, scarica su Nnamaka, che da sotto sigla l’83-83.
Nel supplementare, nonostante l’uscita per raggiunto limite di falli di Perry, dominano gli ospiti. 85-93 al 42' e giochi stavolta davvero chiusi Marque Perry autore di 21 punti Oluoma Nnamaka tra i protagonisti del successo di Livorno Livorno-Upea 96-102 (dts)