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Gazzetta del Sud - mercoledì 15 febbraio 2006 at 09:43
Con Jelic fuori rosa, la squadra ha subito reagito dimostrando carattere e coesione Orlandina, spirito di gruppo Perdichizzi: «La giusta mentalità per far bene»

Nessuna decisione è stata ancora comunicata dalla società in relazione alla posizione di Dusan Jelic che rimane, al momento, fuori rosa ma che dovrebbe essere tagliato nelle prossime ore per fare posto al comunitario Vasco Evtimov che ieri si è sottoposto alle visite mediche di rito.
Non c'è solo una questione tecnica alla base della drastica decisione che il presidente Enzo Sindoni firmerà, ma anche di spogliatoio. Non è un caso che, nella delicata gara di Livorno, l'Upea abbia subito ritrovato il gioco corale, come dimostrato dal quintetto titolare andato in doppia cifra. Inoltre sotto canestro si è ammirato il miglior Praskevicius della stagione (contestato sino alla settimana prima) e si è esaltato uno straordinario Olouma Nnamaka, assolutamente il migliore in campo.
Tra l'altro ha risposto presente, spendendo 10' di utilità, sebbene senza particolari acuti, Xiarchos, mentre Ramelli ha confermato le sue qualità offensive anche se in difesa ancora non c'è.
L'ambiente paladino ovviamente si è esaltato per questa importante vittoria che rilancia le ambizioni di salvezza dell'Orlandina. Si vive un momento di grande fiducia, proprio nella settimana in cui si potrà tirare il fiato per la sosta del campionato che dà spazio alle Final Eight di Coppa Italia.
Il terzo successo esterno stagionale, centrato sul parquet di una concorrente diretta per la permanenza, ha indubbiamente riportato la serenità «Dobbiamo ricordare - dice a mente fredda coach Giovanni Perdichizzi - che molti dei nostri giocatori sono alla prima esperienza in un campionato difficile come la serie A. Questo è stato un dazio che abbiamo pagato nel girone di andata, soprattutto nelle partite che abbiamo perso per un soffio».
Sul provvedimento nei confronti di Jelic, il tecnico barcellonese spiega meglio come sono andate le cose. «Da giovedì sera (giorno dell'esclusione del lungo serbo-greco, ndc) ritengo sia accaduto qualcosa di positivo all'interno della squadra. E mi riferisco allo spirito di gruppo. Sicuramente tutti si sono maggiormente responsabilizzati, reagendo. I ragazzi hanno dimostrato grande coesione e alcuni atteggiamenti, che solo l'allenatore può percepire durante il lavoro settimanale, avevano fatto capire che stavamo trovando la strada giusta per far bene su un campo caldo come Livorno. Reazione che ci ha permesso di vincere. Quando siamo stati raggiunti non ci siamo persi d'animo come era accaduto altre volte. Dopo il pareggio che ha portato alsupplementare, abbiamo nettamente dominato, concludendo in tranquillità».
E alla fine della partita si è vista una scena che altre volte era mancata, anche nei grandi successi dell'anno scorso: Perdichizzi che entra sul parquet e abbraccia i propri giocatori mentre capitan Carter - con le lacrime agli occhi - raccoglie i consensi dei venti tifosi paladini presenti sugli spalti.
In ogni caso è stata vinta solo una battaglia. «Infatti - prosegue Perdichizzi-. Questa mentalità e lo spirito di Livorno ci dovranno accompagnarenegli altri tre mesi di campionato che restano per raggiungere il nostro obiettivo».
E sempre in merito a Jelic, l'allenatore sorprende. «Problemi tra me e Jelic? Mai avuti. Con lui ho sempre avuto un rapporto che definisco super».

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