Orlandina, la rinascita di Praskevicius
Verso il big-match con l'armani jeans milano. Il ds Pastori sottolinea che il lituano è cresciuto con l'uscita di scena di Jelic.
Grande fiducia ma occhi sempre aperti perchè la meta deve essere ancora raggiunta. L'Upea ha ripreso gli allenamenti dopo il colpo di Cantù e in vista della grande sfida di domenica sera al "Pala Fantozzi" con l'Armani. Gli exploit di Livorno e Cantù sono serviti a staccarsi dalla zona bassa della classifica ma, a tredici giornate dalla fine della regular-season, c'è ancora tanta strada da percorrere. «Sotto l'aspetto tecnico- torna sul match il direttore sportivo Diego Pastori - con l'uscita di Jelic ha tratto giovamento Praskevicius che a Livorno ha giocato da centro puro ma che a Cantù ha fatto altrettanto bene nel suo ruolo naturale con l'esordio di Evtimov. "Praske" è stato bravo ad aprire gli spazi per le penetrazioni di Perry mentre Evtimov è stato importante non solo per il contributo che ci ha dato in termini di punti e di rimbalzi ma anche per i blocchi e gli scarichi che hanno messo nelle condizioni di colpire Carter, Perry e Janicenoks. Evtimov ha disputato una ottima partita ma dovremo inserirlo meglio». - Con l'uscita di Jelic, l'Upea ha vinto due gare in trasferta mandando in doppia cifra lo starting-five e giocando anche bene: non è stato solo un caso. «Sicuramente la decisione, sofferta, di mettere fuori rosa Jelic ha dato la scossa ai giocatori e fornito un segnale importante. Lo stesso Evtimov si è subito esaltato e quando tornava in panchina riceveva i complimenti dei compagni come se con noi giocasse da una vita». Pastori fa anche una disamina su chi non è protagonista in campo ma la cui utilità è fondamentale. «Mi riferisco a quei giocatori che lavorano bene e che non hanno tanto spazio. In particolare a Xiarchos, gran combattente, diventato una specie di beniamino del gruppo che lo stima. È sempre il primo ad incitare i compagni, così come determinante per lo spogliatoio è Moltedo». Guardando la classifica all'Upea forse non servirà vincere tante partite: basterà aggiudicarsi quelle interne con Avellino e Viola per abbassare la quota-salvezza.«Il campionato è duro e strano. La scorsa stagione, per esempio, le squadre che dovevano salvarsi, vedi Livorno e Reggio Calabria, infilarono una serie di successi, anche contro compagini di vertice. Per cui bisognerà stare molto attenti perchè abbiamo ottenuto 4 punti d'oro nelle ultime due uscite ma il nostro obiettivo non è ancora stato raggiunto». E domenica ecco quella Milano che è stata una delle ultime tue avversarie da giocatore di Reggio Emilia prima di sbarcare a Capo d'Orlando. «Si tratta di una partita importante, giochiamo in casa con un entusiasmo ancora maggiore. Vogliamo piazzare, prima della fine del torneo, un grosso colpo contro una grande squadra. Sinora abbiamo ottenuto due splendidi successi contro Varese e a Cantù, club che hanno fatto la storia del basket italiano. Però vogliamo vincere una partita speciale e quella con Milano lo è. Contro l'Armani Jeans - conclude Pastori - giocando con concentrazione e determinazione sono convinto che ce la potremo giocare sino alla fine».
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