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Gazzetta del Sud - venerdì 3 marzo 2006 at 11:17
Al Comune non si cambia Il commissario ha rinunciato all'ampliamento delle aree dirigenziali
Nulla di fatto anche per il regolamento dei servizi

Rimarranno otto le aree dirigenziali al Comune. Il commissario regionale Rosolino Greco ha ritirato la proposta di ampliamento a nove avanzata alle organizzazioni sindacali che così nella riunione di ieri con il rappresentante di Palazzo Europa hanno preso in esame solo altri aspetti del nuovo regolamento dei servizi proposto dal vertice municipale. Greco ha dovuto incassare però, da parte di qualche rappresentante sindacale, pareri negativi che lo hanno costretto a rinviare l'argomento per una rimodulazione della proposta o addirittura per un ritiro del nuovo regolamento. Alla base dei pareri negativi, l'opportunità di modificare l'assetto dei servizi solo per tre mesi visto che ai primi di giugno il commissario lascerà il timone della città al nuovo sindaco ed al nuovo consiglio comunale. Non sortiranno alcun effetto però le risultanze della riunione di ieri sulle modifiche di servizi e uffici. A queste si aggiungono anche quelle effettuate dal segretario generale, Giuseppe Librizzi, che coinvolgono Domenica Lipari che passa all'ufficio formazione multifunzionale, Adriana Campisi all'ufficio del segretario generale e Daniela Rossi all'ufficio contratti e appalti, ferma restando la sua partecipazione al programma della sanatoria. Erano presenti alla riunione di ieri Basilio Caruso della Cgil, Calogero Emanuele della Cisl, Giuseppe Torre della Uil, Pietro Fotia e Santina Settineri del Csa, Enzo Masetta della Diccap e i rappresentanti interni della Rsu Settimo Gugliotta, Piera La Mantia, Gino Lazzaro e Matteo Olivo.
Palazzo Europa ieri ha dovuto confrontarsi anche con una nuova problematica che sembrava essere stata superata dopo la transazione che il commissario aveva stipulato con la società di telefonia mobile con cui il Comune aveva un contenzioso davanti al Tar di Catania per lo stop decretato all'installazione di una antenna di trasmissione nel centro della città. L'ultima sentenza del Tar però aveva dato ragione alla società e da qui la transazione di Palazzo Europa che da un lato chiudeva la vicenda giudiziaria amministrativa e dall'altro consentiva alla società l'installazione dell'antenna, seppur provvisoriamente visto che una clausola esplicita della transazione impone alla società il trasloco non appena riceverà le autorizzazioni da parte del Ministero delle Poste e della Sanità. La nuova ubicazione è prevista in uno dei tre siti non sensibili, indicati nel nuovo regolamento comunale delle radiofrequenze e lontano dal centro, in linea d'aria almeno cinquecento metri. Ora i Verdi di Capo d'Orlando temendo che la provvisorietà dell'installazione possa diventare permanente, chiedono al commissario, tramite il loro rappresentante arch. Pippo Librizzi, l'annullamento della delibera e quindi della transazione per svariati motivi procedurali, indicati in una lunga lettera, nonché per "ragioni di pubblico interesse alla tutela della salute e della salubrità dell'ambiente". Fra i motivi procedurali quello di non averli coinvolti nel procedimento amministrativo come espressamente avevano richiesto. Il comitato spontaneo dei cittadini anti-antenna che aveva anche presentato una petizione, con tanto di firme a supporto delle proprie ragioni, sta valutando l'ipotesi di ricorrere al Tar nel tentativo di evitare l'installazione momentanea dell'antenna.
Intanto lunedì prossimo dovrebbero iniziare i lavori di ripascimento del lungomare orlandino del centro, la cui gara per quasi trecentomila euro fu espletata la settimana scorsa a vantaggio di una ditta edile del catanese. Il comitato civico, che rappresenta i residenti della zona a rischio mareggiate, ieri hanno perorato con determinazione tale avvio temendo che un ritardo nell'arrivo delle speciali attrezzature per la costruzione dei muraglioni a parancola del lungomare possa far slittare i lavori e quindi sottoporre l'arteria ad eventuali e possibili mareggiate che renderebbero poi insufficiente l'intervento programmato. Già le mareggiate di questi giorni, pur non intense, hanno incrinato ancora i muraglioni di contenimento tanto da far temere la loro rottura . Una simile ipotesi sarebbe drammatica per l'assetto viario della città poiché la chiusura del lungomare (che rappresenta una vera e propria circonvallazione ), a causa dello smottamento dei muraglioni, imporrebbe lo stop ai mezzi pesanti ed ai pullmann che non avrebbero altre strade per accedere al centro urbano.

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