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Gazzetta del Sud - venerdì 10 marzo 2006 at 08:39
Il finanziamento della Regione per il porto
Otto-dieci milioni


Entro la fine del mese di marzo si saprà se la speranza di completamento del porto potrà trasformarsi presto in realtà. Secondo l'equipe comunale in missione all'assessorato regionale al Turismo, dove si discuteva la nuova ripartizione dei fondi destinati alle opere portuali, la città paladina avrebbe buone chances di ottenere una buona fetta di quei 42 milioni di euro rimasti ancora nella casse della Regione e destinati negli anni passati al completamento delle strutture isolane.
«Il nostro progetto, ci dice l'ing. Michele Gatto che ha partecipato al tavolo tecnico palermitano insieme all'architetto Mario Sidoti ed al commissario Rosolino Greco, è già cantierabile e la sua esecutività ci dà priorità nella nuova ripartizione». Gatto non lo dice ma, secondo i bene informati, la parte che toccherebbe a Capo d'Orlando si aggirerebbe tra gli otto e dieci milioni di euro. Una somma che non sarebbe sufficiente a completare la struttura, in attesa da quarant'anni , ma che potrebbe attirare capitali privati per una compartecipazione parziale al progetto.
Intanto già dalla prossima settimana Palazzo Europa attiverà le procedure della Legge Burlando sui porti che allarga il ventaglio delle opzioni. Alla riunione di ieri a Palermo al tavolo c'erano anche le rappresentanze degli altri comuni interessati a completare i loro porti e per l'assessorato il dirigente generale Aurelio Porretto. Tutto questo mentre nell'aula consiliare paladina i sindaci ed i rappresentanti dei comuni dei comparti quattro e cinque dell'Ato idrico di Messina affrontavano la problematica dell'avvio del servizio di distribuzione dell'acqua potabile sul territorio e della gestione contabile amministrativa e di manutenzione. Quasi venti i rappresentanti dei comuni che fanno capo al comparto di Capo d'Orlando e Sant'Agata. La riunione era propedeutica a quella che si svolgerà a Messina il prossimo ventuno marzo e che definirà le tariffe definitive per metro cubo d'acqua consumata sul territorio della provincia e la modalità di gestione.
Sembra che, dopo le ipotesi abbandonate di autogestione e gestione pubblica si è indirizzati verso una gestione mista tra pubblico e privato. Intanto durante la riunione di ieri sono emerse le prime problematiche a proposito delle tariffe. La differenziazione tra le tariffe dei piccoli comuni e quelle dei grandi comuni che dovrebbero compensare i costi (come in una sorta di mutuo soccorso) è stata al centro delle incomprensioni tra alcuni amministratori anche perché sembra che le tariffe andranno a regime paritario tra tutti i cittadini della provincia solo tra tre, quattro anni.

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