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Gazzetta del Sud - martedì 14 marzo 2006 at 09:03
L'upea deve chidere i conti

La madre di tutte le battaglie. Archiviata, non senza rammarico, la gara di Udine dove l'Upea ha confermato i progressi riscontrati nell'ultimo mese, la spasmodica attesa è tutta incentrata sui 40' di domenica prossima che decideranno, verosimilmente, una buona fetta di serie A per la prossima stagione. Neanche il più incallito degli scommettitori poteva prevedere quel che è accaduto domenica sera a Milano con Avellino che è tornato il "lupo" della cui fama le società sportive irpine godono, per azzannare una Armani Jeans inguardabile, impresentabile e fischiatissima dai suoi tifosi.
Un +27 per la Air (arrivato pure senza il forte tiratore Young che potrebbe essere in rotta con la società annunciando un infortunio con il broncio poichè la dirigenza campana non lo ha ceduto un mese fa al Maccabi Tel Aviv che lo aveva richiesto) che riapre del tutto i giochi in chiave-salvezza. Avellino che raggiunge quota 10, a 12 Capo d'Orlando e Roseto, a 14 Livorno mentre Cantù e Teramo stanno meglio malgrado la sconfitta interna subita nello scontro diretto dai brianzoli, grande delusione della stagione. Restano praticamente quattro squadre a contendersi tre posti al sole per l'annata ventura ed uno solo che porterà all'inferno della retrocessione in Legadue.
Al termine del torneo mancano undici partite e all'Upea potrebbe essere sufficiente vincerne quattro, quelle in casa "più abbordabili" contro Avellino, Viola, Teramo e Reggio Emilia la quale ultima, quando verrà al "Pala Fantozzi", non dovrebbe avere impellenti necessità di classifica.
Ma fare calcoli non piace nè alla società dell'Upea e nè al suo coach Giovanni Perdichizzi perchè prima di tutto bisognerà assolutamente vincere contro Avellino per distanziare i "verdi" del tecnico Capobianco di quattro lunghezze che potrebbero diventare sei nel riporto finale degli scontri diretti in quanto, con un successo, l'Orlandina andrebbe sul 2-0 così come già ottenuto con Livorno: una dotazione di non poco conto.
Oggi riprende la preparazione, al gruppo dovrebbe gradatamente unirsi Moltedo, rimasto in sede nel week-end per un infortunio muscolare e sarà importante l'inserimento graduale di Enzino Esposito che penserà di giocare a basket alla vecchia maniera di dieci anni fa ma che al "Pala Carnera" ha confermato di esserci, sia sotto l'aspetto fisico che della mentalità. Perdichizzi, da parte sua, non accetta le critiche piovutegli addosso dall'ambiente a seguito della decisione, maturata negli ultimi 4', di rimettere sul parquet Janicenoks e Praskevicius a discapito proprio dell'ex-casertano e di Nnamaka il cui impatto nell'ultima frazione era stato positivo.
«Esposito lo abbiamo preso con piacere perchè è un giocatore- dice il tecnico barcellonese- che ci può dare una mano in questi due mesi di finale di torneo. Ma un elemento, seppur bravo, che arriva due giorni prima di una partita di campionato non può essere inserito nei giochi che neanche conosce. In ogni caso ci sono degli equilibri da rispettare anche per chi, come Janicenoks in questo caso, lavora con questo gruppo da sette mesi».
Tradotto in parole povere: tornando indietro lo "Sceriffo" negli infuocati minuti finali di Udine darebbe ancora fiducia all'esterno lettone e al lungo lituano. Argomento chiuso: da oggi tutti i pensieri sono per la grande sfida di domenica.

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