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Gazzetta del Sud - mercoledì 15 marzo 2006 at 08:46
Upea, una città mobilitata - Cresce l'attesa a Capo d'Orlando per la sfida salvezza di domenica al "PalaFantozzi" contro l'Air Avellino. Esposito soddisfatto del clima trovato all'interno della squadra.

La grande attesa. Capo d'Orlando è mobilitata in vista della sfida-salvezza di domenica sera al "Pala Fantozzi" contro Avellino e i tifosi stanno preparando grandi coreografie ed un clima di "intimidazione" sportiva nei confronti degli avversari irpini perchè, come ha detto qualcuno della dirigenza, «domenica o si fa l'Italia (leggasi serie A) o si muore».
Ieri mattina è ripresa la preparazione della squadra con una seduta nella solita palestra del prof. Santino Neri (ottimo terzino della locale compagine dell'As Capo d'Orlando che milita in Promozione) e in serata al palasport. Dovrebbe gradatamente rientrare Moltedo ma la freccia in più a disposizione di coach Perdichizzi si chiama Vincenzino Esposito. Malgrado un solo allenamento svolto con i suoi nuovi compagni, la guardia casertana ha avuto un buon impatto a Udine dove, pur subendo i fischi raccolti dal suoi ex-tifosi nei 16' di utilizzo dopo la separazione non proprio presa bene nel 2001, ha messo dentro 6 punti con un tiro libero, una penetrazione conclusa con un dolce appoggio al tabellone, una tripla e due falli guadagnati in 1'. Forse ci poteva stare qualche minuto in più ma, come esordio, va bene e lo stimolo per continuare a fare meglio c'è.
Che idea ti sei fatto vedendo in azione la tua nuova squadra?
La stessa impressione- dice Esposito- che ho avuto nei due allenamenti ai quali avevo assistito prima della partita. Un gruppo unito, composto da bravi ragazzi ed intelligenti. E la mia esperienza mi dice che, quando hai a che fare con un gruppo di giocatori magari con meno talento ma con molta più umanità e grinta, si raggiungono i risultati che una società si prefigge di realizzare. Giocavamo contro la Snaidero, una squadra molto valida, nelle prime sei certamente di questo campionato di serie A e che, purtroppo, proprio negli ultimi minuti ha girato l'incontro in suo favore».
Dopo la tua prima tripla con l'Upea sei uscito ed hai cominciato ad incitare i tuoi compagni dalla panchina.
«Questa è una mia caratteristica e conferma che mi sto inserendo bene in questo nuovo ed accogliente ambiente. A me piace, prima di tutto, giocare a pallacanestro, trascinare i compagni ed il pubblico e spero di averne la possibilità di dimostrarlo con la maglia dell'Upea e non solo come quando giocavo contro l'Orlandina».
Il ricordo corre al 21 novembre 2004, campionato di Legadue: Upea (poi promossa)-Imola-99-92; sarebbe meglio dire Upea-Esposito visto che il neo-paladino quella sera giocò praticamente da solo realizzando 37 punti.
«E ricordo il calore dei tifosi di casa. Lo proverò, stavolta a mio favore, domenica in una partita che dobbiamo assolutamente vincere e la cui posta in palio vale più dei due punti in palio. Voglio vedere un "Pala Fantozzi" stracarico di entusiasmo e poi toccherà a noi. Intanto sono rimasto ben impressionato quando ho visto duecento persone presenziare al mio primo allenamento. Anche questa è una cosa che mi carica ulteriormente».
Dopo i tuoi primi 16' come pensi di inserirti?
«Le decisioni spettano al coach e non a me. La squadra era già fatta prima del mio arrivo e con giocatori anche con punti nelle mani. Quindi il mio utilizzo sarà come quello di Udine più o meno, con la mia esperienza ed il talento offensivo che sono a disposizione del tecnico e della squadra ma lontano da altre compagini dove ho giocato in passato e con il gruppo che era stato costruito in un certo modo. Sono contentissimo- conclude Esposito- di essere qui e del tipo di impiego che avrò».
Ci si ricorda a Esposito che per lui è un derby dal sapore campanilistico particolare quello di domenica, lui di Caserta contro Avellino: un motivo in più affinche Enzino magari diventi in tutta fretta il nuovo beniamino del "Pala Fantozzi".

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