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Notizia ANSA - giovedě 30 marzo 2006 at 08:43
VENEZUELA: RAPIMENTO SINDONI, UCCISO DA SEQUESTRATORI

L'imprenditore di origine siciliana Filippo Sindoni (di Capo d'Orlando), rapito a Maracay in Venezuela martedi' sera, e' stato ucciso dai suoi sequestratori. Lo ha annunciato la polizia dello Stato venezuelano di Lara e lo hanno confermato fonti diplomatiche italiane a Caracas.
Il cadavere di Sindoni, 75 anni, e' stato rinvenuto dagli agenti in un terreno abbandonato a Carora, vicino a Barquisimeto, a circa 4 ore d'auto dal luogo del rapimento.
Immediatamente dopo il sequestro di Sindoni, in Venezuela era cominciata una vera e propria caccia all'uomo, perche' l'imprenditore, nato a Capo d'Orlando (Messina), conosceva il presidente venezuelano Hugo Chavez, che, prima di essere eletto alla massima carica dello stato, aveva svolto parte del suo servizio militare proprio a Maracay.
Si e' appreso che Chavez ha manifestato l'intenzione di comunicare personalmente con la moglie dell'imprenditore, Basilia Sgro', che in questo momento si trova a Milano insieme alla figlia, che e' psicologa nel capoluogo lombardo.
Fonti diplomatiche italiane hanno detto all'Ansa che il cadavere di Sindoni, rinvenuto all'alba di ieri (il pomeriggio in Italia), presentava lesioni e i segni evidenti di un colpo d'arma da fuoco alla testa.
''E' possibile - hanno ipotizzato le fonti - che, visto l' imponente meccanismo di ricerca organizzato dal governo, i rapitori si siano sentiti braccati ed abbiano deciso di mettere tragicamente fine al sequestro''. Il commissario Lisandro Zapata ha detto all'emittente televisiva Globovision - che ha interrotto le trasmissioni per dare la notizia dell'uccisione - che un contadino ha localizzato il corpo a Los Arenales, sulla statale Barquisimeto-Carora, nel territorio del Comune di Torres.
Sindoni, che da 50 anni viveva in Venezuela, era stato rapito da quattro malviventi che, travestiti da poliziotti, avevano organizzato un finto posto di blocco. I sequestratori avevano fermato la sua auto in una strada del centro di Maracay e, dopo aver colpito alla testa l' autista, erano fuggiti portando via l'ostaggio.
In Sudamerica l'imprenditore siciliano era impegnato in numerose attivita' e titolare di svariate partecipazioni, nel settore edile, industriale e dei servizi. Era proprietario del quotidiano venezuelano 'Aragueno', della televisione Yvs, di varie imprese alimentari, di una fabbrica che produce materiale plastico, di molti immobili e del centro commerciale Las Americas, da dove si stava recando a casa al momento del sequestro.
Sindoni aveva rappresentato per sette anni gli italiani del Venezuela nel Consiglio generale degli italiani all'estero (Cgie), partecipando a numerose riunioni sia a Roma in citta' dell'America latina e intervenendo in particolare su temi economici. L'imprenditore, che nel 1998 era stato nominato Cavaliere del Lavoro, era atteso a Capo d'Orlando per Pasqua.
Altri cinque italiani o italo-venezuelani sono attualmente nelle mani di bande di sequestratori. La questione e' una delle piu' assillanti per la comunita' italiana in Venezuela tanto che, da tempo, il governo italiano ha inviato a Caracas esperti sia per collaborare con le autorita' locali sia per incontrare i connazionali e dare loro istruzioni preventive, mentre lo stesso ministro degli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia l'ha affrontata nel corso della sua visita del 13 marzo scorso. Recentemente, mentre un paio di italiani sono stati liberati, a quanto sembra dopo il pagamento di un riscatto, altri due - l'allevatore Mario Giordano Vassallo di 68 anni e Rosina Di Brino di 22 - sono stati trovati morti dopo essere stati sequestrati, entrambi nello Stato di Zulia, lo scorso febbraio.

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