Ancora solo due le candidature ufficiali a sindaco Entrano nel vivo le strategie dei partiti in vista delle Amministrative. Almeno dodici liste
Mentre gli aspiranti alla carica di sindaco ancora non ufficializzano le candidature, ad esclusione di Franco Spaticchia dell'Mpa che lo ha fatto da tempo, è volata finale per la composizione delle liste in lizza per il consiglio comunale. Si prevede che saranno almeno dodici e di queste alcune ancora in cerca del candidato a sindaco cui fare riferimento. Tutto questo mentre si profila sempre più il duello tra i due ex sindaci Enzo Sindoni e Massimo Carrello. Intanto si profila una lista civica che partendo da Sdi, Verdi, Rifondazione comunista e Italia dei Valori accoglierebbe poi personaggi orlandini trasversali. È Dario Paterniti, ex consigliere comunale e dirigente cittadino dello Sdi di Boselli, a dare l'input alla iniziativa che ha già raccolto numerosi aderenti. – Quali i principi del piano? «Si tratta di identificare gli "obiettivi da perseguire" e le "priorità da osservare", che si possono riassumere nell'aumento dell'occupazione e nell'innalzamento degli standard qualitativi della città. Cosa deve fare allora il futuro sindaco di Capo d'Orlando? Un'attenta politica di bilancio improntata oltre che sui principi di economicità anche su quelli di sussidiarietà ». – Perché Capo d'Orlando ha perso terreno rispetto ad altre municipalità? «È sotto gli occhi di tutti il trend negativo di Capo d'Orlando rispetto a comuni dell'interland (Brolo, S. Agata) le cui amministrazioni hanno meglio sfruttato le opportunità che la concertazione negoziata offre a valere dalle provvidenze comunitarie, come ad esempio Agenda 2000 (PIT Nebrodi e Tirreno centrale)». – Come si può recuperare? «Uniformando le strategie alle rinnovate politiche regionali e comunitarie e alla possibilità di attrarre capitali anche di investitori privati cosicché da poter completare il porto, realizzare un eliporto, riqualificare i borghi marinari, creare i collegamenti via mare con le isole Eolie e terrestri interni (lungomare, Tavola grande e Consolare antica) ed esterni (verso i Nebrodi, Torrenova e svincoli autostradali), costruire il palazzo degli uffici, incrementare il verde pubblico e le aree a ridotta accessibilità veicolare». – Non pensa che il rilancio potrebbe significare aumento della pressione tributaria? «La spesa si dovrà orientare verso un contenimento di quella corrente (che oggi è pari 9 milioni di euro e rappresenta quasi il 60 % dell'intero fabbisogno finanziario del Comune) ed un migliore utilizzo e programmazione di tutte le entrate». – Quale politica per il precariato? «I precari (LPU,LSU e PUC) sono una risorsa e non una zavorra. Possono essere stabilizzati a costo zero con una politica di "cooperazione orizzontale e verticale" pubblico-privato». – Cosa pensa dell'esperienza Carrello? «Carrello è un bravo commercialista ma non un politico». – E di Sindoni? «Sindoni nel 1994 ha interpretato meglio di altri il cambiamento in atto nella società orlandina, ma è stato "lento" nel conquistare spazi nella programmazione negoziata perdendo occasioni importantissime di finanziamento (Agenda 2000). Buona la sua tesi di un ampia aggregazione civica, fuori dalle segreterie dei partiti, per evitare logiche di potere e candidature che non hanno alcun rapporto con le esigenze della città».
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