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dal corriere.it - lunedì 22 maggio 2006 at 16:09
Francesco Cossiga si rivolge invece direttamente a Berlusconi, che aveva parlato di "voto immorale": «Si fosse trattato di una accusa per qualche mio normale ma irregolare rapporto con qualche bella ragazza venezuelana o napoletana da te presentatami, passi! Ma la politica e il servizio dello Stato sono stati per me e per la mia famiglia cosa troppo seria, perché io possa accettare accuse di immoralità da un, anche se simpatico ed abile, Paperon dei Paperoni prestato alla politica, e non senza utile personale!». L'ex presidente e senatore a vita ha scritto una lunga missiva a Berlusconi: «Caro Silvio, - scrive l'ex capo dello Stato - l'indegna gazzarra inscenata dai gruppi parlamentari della Casa delle libertà mentre esprimevano il loro voto a favore della mozione di fiducia al governo Prodi i senatori a vita, di diritto e di nomina presidenziale, non mi è importata, per usare un linguaggio certo più moderato ed educato di quello usato nei nostri confronti, assolutamente un baffo»!, solo che mi è dispiaciuta perché ha reso come oggetto, non solo me, Andreotti e Scalfaro, «ragazzotti» che da oltre mezzo secolo «battono» le strade della politica e che a ben più violenti tipi di scontro e di colluttazione, di insulti e di imprecazioni, e da pulpiti politicamente ben più solenni del vostro, dalla destra di Giorgio Almirante alla sinistra di Giancarlo Paietta, ma con minore astio, maleducazione e cattiveria, sono adusi, ma per i due nuovi senatori a vita che per l'ambiente finora professionalmente frequentato, le severe stanze della Banca d'Italia e gli alacri studi di progettazione d'alto livello, pensavano di trovarsi nel «salotto buono» della politica italiana, tra l'altro architettonicamente copia della Camera dei deputati del Regno di Sardegna, a Palazzo Carignano, in Torino, e si sono trovati per colpa vostra sbalzati in un ambiente da suburra di quartiere malfamato della Roma della decadenza!».
«NEL 1994 NESSUNA ACCUSA» Infine Cossiga invita l'ex premier a fare un passo indietro con la memoria al 18 maggio 1994 quando «il governo Berlusconi ottenne la fiducia per un solo voto, a garantirla tre senatori a vita: Giovanni Agnelli, Francesco Cossiga e Giovanni Leone. Nessuna accusa di 'immoralita» ci fu rivolta allora nè dalla sinistra nè...da te!».
FASSINO: «OPPOSIZIONE MALEDUCATA» - «Venerdì il governo Prodi ha ottenuto la fiducia con 10 voti di vantaggio. E non abbiamo visto un'opposizione forte, ma maleducata che non ha voluto rispettare neanche personalità eminenti del Paese, ex presidenti della Repubblica tra i più amati dai cittadini italiani» ha detto il leader dei Ds, Piero Fassino, a Messina per una manifestazione elettorale a sostegno di Rita Borsellino, candidata dell'Unione alla Presidenza della Regione. «I senatori a vita - ha ricordato Fassino - votarono a favore del governo Berlusconi nel 1994 e nel 2001 e non furono certo insultati dall'opposizione di allora ma rispettati».

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