CAPO D’ORLANDO\aise\
Enzo Sindoni, nipote dell’imprenditore Filippo rapito ed ucciso il 28 marzo scorso in Venezuela, da ieri è il nuovo sindaco di Capo d’Orlando, cittadina sul mare in provincia di Messina. Su un totale di 9.188 voti validi, 30 le schede bianche, 153 le schede nulle, Sindoni ha ottenuto 6.360 voti (69,22%), mentre i suoi antagonisti Walter Mangano e Giuseppe Sapone rispettivamente 1.805 voti (19,65%) e 1.023 voti (11,13%).
Il neo sindaco è nato a Maracay (Venezuela) il 15 luglio 1962, sposato con Marilena Conforto e padre di Giuseppe (17 anni) e Federica (13 anni), ha fatto politica sin da ragazzino militando nel Movimento sociale. Insieme alla famiglia da piccolo si trasferì dal Venezuela a Milano, dove visse per un paio di anni, e da qui a Capo d'Orlando, centro originario della madre e dove vive tutt’ora.
È presidente della locale squadra di basket "L’Orlandina Basket", attualmente in serie A, il cui sponsor è l’Upea (Unione Produttori Esportatori Agrumi), una fiorente azienda che esporta agrumi di cui Sindoni è il direttore.
Nel 1985 si candidò alle elezioni provinciali, ma non conquistò il seggio per un centinaio di voti.
La sua elezione alla poltrona più alta del comune messinese è comunque un ritorno alla vita amministrativa, nel ’94 fu eletto per la prima volta sindaco di Capo d’Orlando e poi riconfermato nel 1998. Avendo già esaurito due mandati amministrativi, nel 2003 si era ritirato dalla politica attiva.
Ritornato in campo per le amministrative dell’11 e 12 giugno scorsi, la sua rielezione era già nell’aria, lo si avvertiva dall'umore delle piazze, in cui ha tenuto pubblici comizi, che erano sempre gremite di cittadini orlandini.
Ieri sera il neo-sindaco ha festeggiato nella sede elettorale di piazza Matteotti, e dopo una breve pausa in vista della partita Italia-Ghana dei Mondiali di calcio, sono ripresi i festeggiamenti.
Enzo Sindoni ha ringraziato i suoi concittadini, promettendo il massimo impegno per il ritorno di quei servizi essenziali bloccati dal 2003, confermando la firma su 100 ordinanze in 10 giorni dal momento dell'insediamento.
"Ringrazio- ha detto Sindoni- anche i miei avversari. Sia Mangano che Sapone, i quali mi hanno telefonato per complimentarsi e per riconoscere la vittoria".
Non è però mancato un pensiero e un ricordo per il suo amato zio Filippo Sindoni, al quale era molto legato e che per lui costituiva un punto di riferimento.
"Dedico questa vittoria – ha evidenziato ieri sera – a quanti non ci sono più, a coloro che hanno pianto quando abbiamo perso nel 2003, ai miei figli e ai loro coetanei".
"Mio zio è stato un punto di riferimento – aveva dichiarato alcuni mesi fa all’Aise Enzo Sindoni – l’equivalente di mio padre. Aveva un carisma tale che sapevi che c’era anche quando non era presente. Io sapevo che se avessi avuto un peso che mi piegava le spalle e le gambe, esisteva una persona che mi dava motivazioni per rimettermi in piedi. Lui viveva in Venezuela, zio Vittorio abita a Roma, mio padre a Milano, queste distanze invece di dividere hanno rafforzato di più il rapporto tra di noi".
"Il ricordo che ho di lui è durante la sua permanenza a Capo d’Orlando – aveva concluso – oppure a difendere la sua dimensione di ragazzo con sogni e speranze che cercava di coronare. Ha sempre privilegiato l’essere all’apparire, l’essere all’avere. Aveva fatto del rispetto per gli altri uno dei suoi principali punti di riferimento". (c.salpietro\aise)
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