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parcheggio sotterraneo - martedì 1 agosto 2006 at 07:59
Sempre più acceso il dibattito sul parcheggio sotterraneo in piazza Duca degli Abruzzi
«Comporta notevoli rischi» L'arch. Spaticchia contrario all'ipotesi ripropone il progetto autosilos

CAPO D'ORLANDO – L'ipotesi di un parcheggio sotterraneo in piazza Duca degli Abruzzi di Capo d'Orlando, avanzata dall'amministrazione Sindoni, con tanto di incarico di fattibilità, affidato qualche giorno fa all'ufficio tecnico comunale, ha aperto un dibattito in città che prima ha visto contrari i consiglieri d'opposizione Gaetano Sanfilippo e Dario Lipari ed ora l'architetto Franco Spaticchia che anni fa presentò un progetto di parcheggio silos.
Al centro della diatriba, l'ubicazione della struttura, che secondo i due consiglieri di minoranza sarebbe tecnicamente ed economicamente più conveniente collocare in piazza Lo Sardo. Adesso l'intervento di Spaticchia.
A conforto della ipotesi parcheggio silos, l'architetto ha diffuso ieri in città una lettera aperta dove si evidenziano le peculiarità dell'opera progettata, che non sono solo quelle relative al traffico ma vanno oltre, con riferimenti alla protezione civile ed alla difesa dalle onde anomale.
Spaticchia precisa di essere l'autore «di un progetto per la realizzazione di un parcheggio multipiano con autosilos a rampe per ben 500 posti auto con annessi servizi ed una pista di atterraggio per gli elicotteri del pronto soccorso e della protezione civile (ubicata sul tetto dell'infrastruttura), con uffici e residenza per la protezione civile, con un ristorante panoramico sul tetto e una pista per il pattinaggio artistico alla base. Un progetto che, rielaborato nel 1997 per essere presentato dall'amministrazione di quel tempo (sindaco Sindoni), nell'ambito dei Pit Messina, approvato e accolto nelle opere pubbliche finanziabili venne poi affossato (venivano concessi 4 miliardi sui 14 richiesti), potrebbe contribuire a risolvere definitivamente i problemi viari di Capo d'Orlando sia in ingresso che in uscita dal centro urbano, in special modo, dopo la realizzazione della isola pedonale».
«Il parcheggio multipiano a rampe – continua Spaticchia – allevierebbe di molto la già precaria situazione viaria in quanto una rampa d'accesso indirizzerebbe tutto il flusso autoveicolare proveniente dal quadrivio di S. Martino per chi proviene dal lato Messina; un'altra rampa, tramite la bretella in costruzione alle spalle delle ferrovie accoglierebbe tutto il flusso autoveicolare proveniente dalla Consolare Antica per chi proviene dal lato Palermo. In questo modo il centro urbano di Capo d'Orlando non sarebbe più invaso dalle auto ed in più sarebbe realizzata quella strada di "circonvallazione" che permetterebbe il transito a monte, mentre al centro circolerebbero soltanto dei "trenini" di collegamento o delle auto ecologiche. Con la realizzazione dell'opera si verrebbe a creare, in un compendio progettuale più vasto, una dotazione infrastrutturale estremamente qualificante che, con l'incompiuto porto di Bagnoli, il sospirato Palaconvegni e i rispettivi indotti, sarebbe in grado di far compiere a Capo d'Orlando quel salto di qualità, "proclamato" da trent'anni, rendendola a pieno titolo Centro del Polo Turistico dell'intera area dei Nebrodi».
L'architetto Spaticchia ipotizza anche «un metodo nuovo di collaborazione e cioè quello con i tecnici dell'ufficio tecnico comunale» e aggiunge anche che «non esisterebbe impatto ambientale in quanto l'intera opera verrebbe accolta dal notevole dislivello esistente fra la Strada Statale e la sottostante area Trifilò».
D'importanza collettiva poi , per il progettista il fatto che «l'opera, ospitando anche la sede della Protezione Civile, nel caso di un malaugurato preavviso di allerta per onda anomala potrebbe trasformarsi in "sommergibile" attraverso l'ausilio di apposite saracinesche metalliche e che l'opera, a regime consentirebbe l'impiego di 22 unità lavorative a tempo pieno».
Spaticchia poi contesta in maniera determinata la tesi progettuale di una parcheggio sotterraneo perché a suo dire a Capo d'Orlando «scendere sotto il livello del mare comporterebbe notevoli rischi».

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