Bosco di Amola: definire la cessione dei terreni
Da circa cinquant'anni, tutte le amministrazioni che si sono succedute hanno promesso , senza mai riuscirci, di definire la cessione dei terreni di comunali del bosco di Amola. Addirittura, l'amministrazione Carrello era arrivata al punto di iniziare la procedura di vendita, stabilendo dei prezzi accettati dai concessionari che avevano nel tempo apportato dei miglioramenti, con opere di sistemazione dei terreni loro assegnati e di prevenzione degli incendi. Quasi tutti gli aventi diritto hanno già versato l'anticipo per il frazionamento ed il prezzo di acquisto.
La procedura si è però interrotta quando il Consiglio comunale ha sollevato diverse questioni giuridiche sulla legittimità della vendita, ritenendo più idonee altre forme di concessione. Certamente, per tutte le precedenti amministrazioni l'avvicinarsi del periodo elettorale non ha aiutato a risolvere e concludere la pratica della cessione, con l'ovvia delusione degli aventi diritto. È la parte iniziale di una interrogazione presentata al sindaco ed al presidente del Consiglio comunale di Capo d'Orlando da parte del consigliere indipendente di minoranza Cono Russo che, puntando la lente sulla tanto auspicata vendita del bosco di Amola, spera che l'amministrazione di Enzo Sindoni, insediatasi a giugno di quest'anno, «partendo subito ed utilizzando le precedenti esperienze, possa non deludere gli elettori-concessionari».
Così, Russo chiede ai due amministratori «le intenzioni ed i tempi della nuova amministrazione per definire la cessione dei terreni di proprietà comunale della tenuta; se il commissario straordinario Rosolino Greco ha continuato la procedura interrotta dalla approvazione della mozione di sfiducia all'ex sindaco Massimo Carrello; se la nuova amministrazione intende procedere alla vendita o ritiene di dovere procedere con altri strumenti giuridici».
Inoltre, il consigliere Russo chiede anche «se il sindaco non ritiene di dovere dare una pronta risposta agli aventi diritto che hanno già versato l'acconto; se le somme già versate come anticipazioni sono state spese; se la Giunta non ritiene di dovere procedere alla restituzione di quanto già pagato; a che punto è il lavoro di frazionamento e la catastazione dei lotti da cedere e dei terreni restanti del Comune; se il professionista incaricato per il frazionamento ha già ricevuto istruzioni in merito da parte del commissario straordinario o dalla nuova amministrazione».
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