34.edizione L'Armani Jeans si aggiudica il torneo battendo in finale una buona Viola che scopre il play Maestranzi.
Terzo posto all'Orlandina che trascinata da Wells supera Sofia
L'autorevole nome dell'Olimpia Milano viene iscritto nell'albo d'oro del "Sant'Ambrogio". Un successo netto e meritato, che oltre al blasone fa valere il miglior assortimento qualitativo. La Viola non è dispiaciuta, pur falcidiata dalle assenze e con qualche dilemma ancora da sciogliere. Modica e Lestini restano ai box per infortunio, mentre il neo acquisto Anthony Maestranzi, giunto a Reggio nel pomeriggio, non vede l'ora d'indossare pantaloncini e canotta. Moretti lo accontenta. L'inizio è una sfida tra centri e i punti giungono prevalentemente da Blair e Bunn, poi gli armadi meneghini prendono le misure al "sottodimensionato" centro neroarancio, che fatica in attacco e difesa. Non è un caso che Milano prenda il largo grazie ai rifornimenti in post basso a Schultze, in ottima serata, e all'ex Globetrotter (Mvp della finale), che ad inizio di secondo quarto duettano alla perfezione con Gigena sui giochi "dentro-fuori" (29-19). La sorpresa della serata è però il nuovo arrivato Maestranzi, autentico "Speedy Gonzales" del parquet. Veloce di mani, piedi e testa: il suo innesto conferisce ritmo al gioco della Viola e una diversa attitudine sul perimetro (4/5 da tre, 2 recuperi, 2 assist, 21 di valutazione). Nella ripresa, Moretti si affida per larghi tratti alla zona "2-3", che riesce a camuffare le carenze di peso e centimetri in area, impedendo al quintetto di Sale Djordjevic di aumentare il divario. Nell'ultimo quarto, a gara ormai terminata, l'Armani dilaga chiudendo sul +20 finale. In casa Viola, oltre all'ottima performance del regista Maestranzi (votato dalla stampa miglior play del torneo), buone le prove di Rugolo e Racca oltre al solito Tony Williams.
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