Domani sera a Bologna la sfida contro la Virtus
Scontro al vertice domani sera (“Pala Malaguti” di Casalecchio di Reno, ore 20,30, arbitri D’Este, Taurino e Materdomini) per la terza giornata di campionato tra Virtus Bologna e Orlandina nel primo turno infrasettimanale. Si rinnova una sfida, impensabile sino ad un lustro fa, attualissima da tre stagioni tra le “V nere” dei 15 scudetti e delle 2 Eurolega ed i paladini. Due i precedenti in terra emiliana con un successo per parte. Nella stagione di Legadue 2004-05 la già promossa Orlandina chiuse il suo entusiasmante ciclo esterno di vittorie in quel torneo (12 su 15) passando sul parquet della Virtus 78-81 prima di essere raggiunta in A dai bianconeri che si presero la rivincita nella seconda giornata della scorsa stagione nella massima serie imponendosi, con un roboante finale, 94-85. Adesso le società dei presidenti Sabatini e Sindoni (amici nella vita) rinnovano la sfida ad alta quota in virtù del loro imperioso avvio: 2 su 2 con Capo d’Orlando che ha vinto ad Avellino e fatto esultare i tifosi della Virtus battendo la Fortitudo mentre i felsinei, dopo l’esaltante successo che ha messo a nudo i limiti di Udine, si è ripetuta nella “prima” casalinga al cospetto di Cantù. Non mancherà lo spettacolo così come sarà presente una delegazione di tifosi in arrivo da Capo d’Orlando con in testa il presidente del consiglio comunale, Franco Ingrillì. La Virtus Bologna, dopo avere mancato i playoff l’anno scorso, non vuole ripetersi in questa stagione. Il gruppo, riaffidato alle sapienti mani del coach Zare Markovski, è stato costruito con una precisa identità e, soprattutto, potendo inserire nel motore quel play che è mancato l’annata scorsa. Si tratta di Travis Best, 34 anni, americano con esperienze nella Nba e che si è già messo in luce al servizio della squadra più che dei personalismi, rispettando la filosofia di gioco di Markovski. Inizialmente, il tecnico bolognese ha dato spazio, nei due ruoli esterni, a Brett Blizzard, statunitense con un prezioso passaporto italiano in tasca in uscita da Reggio Emilia e al brasiliano e nazionale Guilherme Giovannoni, tornato in Italia più maturo dopo la non eccelsa annata di Rimini. Sotto le plance agiscono il forte danese Cristian Drejer, un 205 centimetri a Bologna da due anni che però sa uscire benissimo dal perimetro potendo sfruttare un buon tiro da fuori (è un classico “3-4”) e il riconfermato Kris Lang, 2,11, non proprio un fulmine di guerra ma temprato e forte agonisticamente. Dalla panchina non mancano frecce di qualità a cominciare da Dusan Vukcevic, guardia con passaporto greco, da gennaio a Bologna arrivato da Milano ed uno dei migliori sesti uomini del torneo oltre che gran tiratore dell’arco. Quindi il forte Bennett Davison, tornato alla Virus dopo una stagione (primo cambio dei lunghi ma con ampio minutaggio), il prezioso Fabio Di Bella, play-guardia della nazionale (il padre è originario di Mistretta), la promessa Andrea Crosariol, prospetto di 2,10 con esperienze nei college americani e c’è anche, curiosità, Ilian Evtimov (23 anni, passaporto francese), fratello di “Vasco” che gioca dall’altra parte di Bologna ed ex dell’Orlandina. Sarà assente per infortunio (fuori tre mesi) il nazionale Andrea Michelori, in uscita da Cantù e vanamente inseguito da Capo d’Orlando in estate. Ieri sera l’Orlandina ha completato la preparazione e oggi partirà alla volta di Bologna. Coach Perdichizzi dovrebbe presentare lo “starting-five” visto con la Fortitudo e cioè Mokongo, Young, Freeman, Tourè e Rush ma non sono escluse sorprese.
Gazzetta del Sud
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Evtimov, Capo d'Orlando campo difficile Le parole di Vasco, ex dell'Upea
Per Vasco Evtimov, Capo d'Orlando ha significato tanto, la scorsa stagione. Ovvero il ritorno in Italia, da Lubiana, e dunque la possibilità di disputare con la maglia dell'Upea l'ultima parte di stagione. Da un lato, dando un contributo di grande solidità alla salvezza del club siciliano, dall'altro dimostrando sul campo di aver raggiunto una maturità, un'esperienza ed un livello di efficacia che si sono rivelati determinanti per un altro ritorno.
Dopo l'Italia, di nuovo la Fortitudo. ''Sarò sempre grato a Capo d'Orlando, sia alla Società che ai tifosi ed in generale a tutto l'ambiente. Sono stato accolto benissimo fin dal primo giorno, e in poco tempo mi sono riuscito a conquistare uno spazio importante. I mesi trascorsi in Sicilia sono stati professionalmente ed umanamente molto importanti per me, volevo fortemente tornare in Italia e se ora sono qui alla Fortitudo sicuramente una parte del merito è per la mia esperienza a Capo d'Orlando''.
La prima trasferta dell'anno coinciderà col tuo ritorno in Sicilia da ex. ''Sarà bello per me ritrovare la mia ex-squadra, ma al tempo stesso so bene che quello di Capo d'Orlando è un campo difficile e dunque dovremo andare là molto concentrati. L'Upea è partita forte andando a vincere ad Avellino, ci sarà un ambiente molto carico e dunque dovremo dimostrarci capaci di giocare con intelligenza e al tempo stesso di rispondere alla loro intensità con la nostra''.
A che punto è la Climamio? ''Stiamo lavorando. E aggiungo che lavoriamo forte, con l'obiettivo comune di crescere come squadra di gara in gara. E' stato importante cominciare con una vittoria come quella contro Varese, adesso verrà la difficoltà di affrontare due trasferte consecutive, in un Campionato come quello italiano dove non esistono campi facili. Sarà un modo ulteriore per crescere per tutti noi, e se riusciremo a passare nel migliore dei modi questo primo doppio esame fuori casa vorrà dire che ne ricaveremo un'ottima spinta. Adesso però pensiamo soltanto alla prima delle due partite, per prepararci con la massima attenzione''.
Come vivi queste prime settimane da Capitano? ''La vivo con grande senso di responsabilità e con la spinta di voler essere più utile possibile alla squadra sotto ogni punto di vista. Siamo un gruppo nuovo e molto giovane, una parte molto importante della nostra stagione starà proprio nella crescita che riusciremo ad avere dal punto di vista della mentalità di squadra, dell'unione del gruppo e dell'esperienza che sapremo accumulare sul parquet. Da parte mia ci metterò tutto quello che ho per dare il mio massimo apporto''.
bassketnet.it
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Scafati e Capo d'Orlando inarrestabili
Lo scudetto sul petto non è sempre garanzia di successo. Lo sa bene la Benetton Treviso che da vent'anni non partiva così male in campionato. Due partite due sconfitte. E se l'esordio a Cantù poteva nascondere qualche insidia, il crollo tra le mura amiche del Palaverde contro Biella ha poche giustificazioni, se non quella di essere una squadra che "deve ancora lavorare e migliorare in tutto". La spietata disamina è di coach Blatt ancora alla ricerca del famoso bandolo di una squadra ridimensionata sì dalle illustri partenze di Bargnani e Siskauskas, ma potenzialmente altrettanto quadrata e competitiva grazie ai nuovi arrivati. Potenzialmente però. Finora infatti né Lyday né soprattutto Frahm hanno lasciato alcuna traccia e l'attacco evanescente visto nelle prime due partite è il lontano parente di quello spumeggiante e a tratti devastante dello scorso anno. Sembra strano ma per i campioni d'Italia c'è già aria di crisi e la prossima gara di giovedì in casa contro Varese sa già di ultimo appello.
Ma se Treviso piange l'altra big del campionato, la Climamio Bologna, non sorride affatto specie dopo lo scivolone a Capo d'Orlando contro una super Upea. I siciliani giocano una partita perfetta, comandata dall'inizio alla fine, grazie ad un incontenibile Young e centrano la seconda vittoria consecutiva che li porta in testa alla classifica. La guardia statunitense confeziona 33 punti con cifre da capogiro: 10/13 da due e 3/4 da tre 4/5 ai liberi e catturando 4 rimbalzi. Numeri che ti aspetteresti da Belinelli ed invece la guardia azzurra sonnecchia tutto il tempo - 5 punti sono il suo magro bottino.
A guardare tutti dall'alto in basso anche un'altra lieta sorpresa, quella della neopromossa Legea Scafati che dopo aver sbancato Biella nella prima giornata ha bissato davanti ai propri tifosi il secondo storico successo nella massima serie. Diciassette i punti rifilati a Reggio Emilia - erano addirittura 27 alla fine del terzo quarto - e cinque uomini in doppia cifra, con questi numeri la cenerentola risvegliatasi improvvisamente principessa si presenterà la prossima settimana prima a Milano e poi ospiterà Treviso per allungare ed impreziosire il più possibile questo sogno ad occhi aperti. Il presidente campano Longobardi parla già col piglio delle grandi e spera nel miracolo: "Andremo al Palalido la volontà e la determinazione di non offrirci in sacrificio all'Olimpia".
Non sarà però semplice perché Milano ha l'entusiasmo alle stelle specialmente dopo aver sbancato Varese nel posticipo domenicale. La vittoria nel derby lombardo numero 150 ha un nome e un cognome: Joseph Blair. Dal centro meneghino passano quasi tutti i palloni offensivi di Milano e il suo quasi perfetto referto è macchiato solo da un banale errore su un tap-in facile facile a due minuti dalla sirena che gli sporca la percentuale da due, chiudendo con 11/12 al tiro, catturando 8 rimbalzi e perfino incasellando un clamoroso 4/4 ai liberi, lui che sì e no arriva al 50%. Quando è così c'è poco da fare, e perfino l'artiglieria pesante varesina Holland - Keys - Carter (58 punti in tre) deve arrendersi agli uomini di Djordjevic che trovano anche nel giovane dalle belle speranze Gallinari un supporto determinate. Anche la Montepaschi Siena e la Vidivici Bologna viaggiano a punteggio pieno e senza grossi problemi. Si sveglia anche Roma che centra il primo successo stagionale contro Udine.
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