Orlandina, Young non fa dormire l'allenatore del Livorno Cianischerza: «Sarebbe il caso di chiuderlo in una stanza e non farlo giocare...»
Dopo un'assenza di sei anni è tornato ad allenare in serie A in questa stagione Franco Ciani, tecnico di Livorno, prossima avversaria dell'Orlandina domenica al "Pala Fantozzi" per la quinta giornata. Ciani ha guidato, nelle due massime Leghe, Gorizia nel 1996-'97 (A2) e in A nel '98-'99, quindi Cantù dal 1999 al 2001, prima di passare il testimone all'attuale tecnico Sacripanti. E proprio in Brianza ebbe, seppur per un breve periodo di tempo, a sua disposizione il nuovo leader di Capo d'Orlando nonché attuale capocannoniere e primo per valutazione del torneo. «Ci sarebbe da chiuderlo in una stanza e non farlo venire a giocare». La battuta di Ciani, grande estimatore di Young, fa capire chi è il maggior spauracchio per i labronici in vista di una possibile sfida salvezza che può mettere l'Orlandina a +10 rispetto agli avversari. C'è anche la penalizzazione di 4 punti che pesa per Livorno ed un Arbitrato che, dopo le decisioni su Moggiopoli", dovrà occuparsi anche di questo ma per Ciani ciò non è un problema alla luce dell'inizio (1-3) e della tegola determinata dall'infortunio di Jason Rowe, il migliore colpo di mercato. «Non è la penalizzazione che ci pesa- dice Ciani-. In questo momento ci pensiamo poco, lo faremo quando sarà il momento, per ora pensiamo a tamponare questo periodo non positivo per fare crescere la squadra alla luce anche degli infortuni attuali. Rowe è stato operato e starà via un mese, Ingles è ancora fermo, Kickert non si è allenato martedì, Fantoni è in nazionale fortunatamente senza infortunio e siamo in questa situazione di emergenza". Come giudica il poderoso inizio dell'Orlandina? «Lo giustifico nel perfetto assemblaggio, come sempre, di coach Perdichizzi che ha saputo mettere in piedi un gruppo di eccellenti giocatori con grandi motivazioni. Pochi, alla vigilia, pensavano ad una Capo d'Orlando così pimpante ma ha meritato questa posizione con risultati importanti che l'hanno portata al terzo posto». C'è un giocatore dell'Orlandina che lei vorrebbe nel suo organico? «Chiaramente Alvin Young. Non tanto perchè in questo momento è uno dei giocatori più in forma del campionato ma perché mi piace ricordare che il primo allenatore che lo fece arrivare in Italia sono stato io quando ero a Cantù. Poi Alvin si infortunò in pre-campionato riportando una frattura e tornò in America. Di lui ho una stima incondizionata sia dal punto di vista tecnico che come persona. Se ci potevano essere le condizioni giuste in estate (Ciani si riferisce, anche se non lo dice, ai problemi societari attraversati da Livorno ndc), Young sarebbe stato il primo nome nella mia lista». Ma se lei lo conosce lo potrà anche limitare, come? «È chiaro che Alvin, come tutti, può avere dei periodi poco brillanti o dei passaggi a vuoto e cercheremo di arginare questo grosso ostacolo e speriamo di riuscirci. Ma c'è una partita da giocare- conclude Ciani- e non c'è solo Young, quindi vedremo domenica».
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