Euforia contenuta nello spogliatoio dell' Orlandina dopo la quarta vittoria in campionato, la duecentesima dal 1996 ad oggi con la presidenza di Enzo Sindoni.
«Per noi – dice coach Giovanni Perdichizzi – è stata una settimana difficile dal punto di vista fisico, con Tourè che non si è potuto allenare a pieno ritmo, Mokongo alle prese con un virus che lo ha debilitato e piccoli acciacchi e con un organico dove, attualmente, mancavano due-tre giocatori per poter fare le rotazioni giuste. Ed avevo dei timori sulle ripercussioni che questo stato di cose poteva avere contro Livorno. Ho cercato di ruotare il meglio possibile gli uomini a disposizione per avere sul parquet un quintetto sempre buono e gli uomini più importanti nel pieno della condizione fisica nel secondo tempo. È andata bene, anche perché Livorno è rimasta in qualche modo sempre attaccata e dall'altro lato del campo abbiamo costruito quel break di dieci punti che poi ci siamo portati sino alla fine».
– Dopo cinque giornate avete 8 punti, gli stessi conseguiti la scorsa stagione alla fine del girone di andata: cosa significa?
«Questo è un inizio normale per chi, come noi quest'anno, ha avuto la possibilità di programmare dall'avvio».
– Novità dal mercato?
«Al momento no. Magari ci sono italiani che accettano di sventolare l'asciugamani in panchina piuttosto che venire a giocare a Capo d'Orlando e noi vogliamo giocatori che accettino di venire qua a sbucciarsi le ginocchia».
«Abbiamo difeso bene per 25', poi era chiaro che dovevamo calare – dice il coach di Livorno, Franco Ciani – davanti a questo Capo d'Orlando che merita la posizione in classifica che occupa. Siamo stati in partita quasi sino alla fine, Micoud si è ben inserito all'esordio e speriamo di poter adesso trovare l'equilibrio giusto per risalire».
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