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IL PUNTO SU CANTU’ - giovedì 2 novembre 2006 at 22:49
Pro e contro dell’inizio di stagione


5 gare e 4 punti, gli stessi della Climamio finalista lo scorso anno e di Varese; peccato che la Fortitudo non è più lo schiacciasassi dello scorso anno, la Whirpool è migliorata sicuramente, ma non al top ancora, quindi la squadra di coach Sacripanti può ritenersi moderatamente soddisfatta. Solo 2 gare al Pianella, in cui si è vista la Cantù migliore, mentre in trasferta si è vista l’altra faccia della medaglia: una squadra che ha fatto entusiasmare tifosi, perché è stata un’impresa vincere contro Treviso e tutto sommato anche contro Udine, squadra meno talentuosa rispetto allo scorso anno, ma pur sempre insidiosa ed ostica; ma anche una Cantù capace di insidiare in trasferta le avversarie nei primi 2 quarti, poi accusa problemi vari e sprofonda in parzialoni negativi.



Il calendario prevede 2 partite molto importanti contro Upea in casa e a Montegranaro, e poi 3 partite durissime: la prima contro la Montepaschi al Pianella, poi il derby a Milano e infine in casa contro la Climamio.Un calendario di ferro quindi che costringe Cantù a vincere per forza in casa contro l’Upea e a Montegranaro, due squadre molto ma molto insidiose, per poi arrivare al trittico di fuoco con 4 preziosissimi punti in cascina, puntando poi ad almeno un exploit tra le mura amiche contro la Fortitudo o Siena.Serve vincere le prossime 2 partite, quindi serve l’apporto di tutti quei giocatori che finora sono rimasti in un vero e proprio “letargo” che, considerato il potenziale, fanno un po’ arrabbiare i tifosi (i nomi sono sulla bocca di tutti, ma Wilson è quello che li rappresenta perfettamente); in questo primo assaggio di campionato ci sono troppe persone che sputano sentenze e giudizi, solo perché vogliono far fuori un allenatore o un giocatore; non è giusto etichettare una squadra dopo solo 5 giornate, troppo poche per dare una valutazione generale ed obbiettiva.

Tagli imminenti, procuratori che si aggirano come avvoltoi tra i palazzotti in cerca di resti di giocatori su cui infierire e speculare, diamoci una calmata, siamo appena all’inizio.Ma d’altro canto Cantù ha una squadra di giovani inesperti e dalle belle speranze, vedi Eric Williams e Donnie Mc Grath, ma anche Niccolò Squarcina e perché no, Theron Smith e Lamayn Wilson, entrambi 26enni ma senza esperienza nel nostro campionato.Questo gruppi di giovani deve essere guidato con saggezza ed umiltà, da chi ne sa di più, come Jordan, Shaw, Mazzarino e Jones, che devono saper costruire una buona armonia sia dentro il campo che fuori, la classica “coesione di gruppo”, ingrediente necessario per puntare in alto.Certo, nessuno qua pensa di vincere lo scudetto, ma tutti si aspettano una buona stagione, salvandosi tranquillamente e magari sgambettando qualche grande o presunta tale; la situazione societaria è difficile, dietro al presidente Corrado nessuno che cerchi di portare uno sponsor valido e adeguato (insomma denaro nelle casse societarie) al nome che porta scritto sulla maglia una società che ha fatto la storia del basket italiano.

Tanto per sfizio, confrontare le 3 lombarde è sempre immediato e curioso: se si usa la classifica troviamo Milano a 6pt, Cantù e Varese a 4pt.; se guardiamo i punti totali Milano è sempre prima con 410, subito seguita da Varese con 405, Cantù ultima con un misero 351(penultima nella classifica generale davanti solo a Livorno); la percentuale al tiro è favorevole a Milano con il 46,2%, seguita da Varese col 45,6% e per finire Cantù col 44,04% (ma la squadra biancoblù è seconda nel tiro da 3 col 39.67%, mentre è terzultima col 48,4% nel tiro da 2);ai rimbalzi Milano sempre davanti con 37,2 carambole a partita, poi Cantù con 35,2 e infine Varese che senza un centro di ruolo prende solo 32 rimbalzi a partita; Il saldo palle recuperate/palle perse è invece nettamente a favore dei varesini con + 4,6, poi l’Armani Jeans che viaggia con un sostanziale equilibrio (+0,2), terza con il saldo peggiore della Serie A, Cantù che va in “rosso” ogni partita di quasi 6 palloni.Tutte statistiche che contano il tempo che trovano, ma sono comunque utili per trovare i punti in cui migliorare per Cantù: ottima circolazione di palla, ma pochi punti (351), bene da 3(39.67%) male nell’area colorata (solo il 48,4%), discreta nei rimbalzi, dove può far valere i muscoli Shaw, Williams e Smith, male, anzi malissimo nella gestione palla e nei recuperi, ultima ingloriosamente a 12,60 palloni rubati a partita, contro i quasi 18 gettati al vento; ciò significa che la squadra deve imparare a mantenere alta la concentrazione per tutta la gara, aumentando l’intensità difensiva, altro fattore importante: Cantù se si gioca su alti ritmi( più di 80 punti) perde sempre (vedi Scafati, Teramo e a Bologna), mentre se riesce a tenere gli avversari sui 60-70 punti ha molte chances di vincere (vedi vs Treviso e vs Udine).La prossima gara porterà al Pianella, i ragazzi “terribili” di Capo D’Orlando, autentica rivelazione del campionato, quindi, occhio Cantù.

Giovannimatteo Tuzzi

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