Col ribasso d'asta del ripascimento sarà sistemata tutta la spiaggia. La sabbia sarà reintegrata con quella dragata nel porto.Lunedì conferenza dei servizi per stabilire la priorità degli interventi.
Le economie ed il ribasso d'asta del progetto di ripascimento del lungomare periferico di Capo d'Orlando, permetteranno di avviare un sistema di protezione di tutta la spiaggia paladina nonché di reintegrare tutta la sabbia scomparsa tra i flutti negli ultimi anni, a causa della mancata manutenzione della costa . Il primo progetto di ripascimento, che ha interessato la spiaggia centrale, infatti prevedeva un versamento annuo di sabbia che purtroppo sino a pochi mesi fa non era stato mai effettuato. Secondo gli studi, infatti, sino a quando le cause dell'erosione non saranno rimosse, l'apporto costante di sabbia si rende necessario per compensare quella asportata dai marosi. Sarebbe la cementificazione dei torrenti a determinare, con l'imbrigliamento della terra trasportata dall'acqua, il mancato afflusso a mare e da qui lungo la costa con il risultato che le correnti marine trasportano lungo la riviera quella poca sabbia che c'è senza compensarla con altra proveniente dai ruscelli. Inoltre la cementificazione della costa, a causa dei tetrapodi posti sulla battigia , avrebbe aggravato la situazione fermando il flusso di quella poca sabbia che riesce ad arrivare a mare. Gli effetti della mancata manutenzione della spiaggia sono stati negli ultimi anni disastrosi; il centro della città, nei pressi del lungomare dove insistono infrastrutture pubbliche e private, è attualmente pericolosamente vicino alla battigia con il rischio che le prossime mareggiate possano provocare danni non indifferenti. Da qui la proposta dell'amministrazione Sindoni di utilizzare le economie risultanti dei lavori di ripascimento che si stanno effettuando nella zona di Tavola Grande, per aumentare la difesa della spiaggia, tramite l'allungamento verso il muraglione del lungomare, dei pennelli di roccia che attualmente si protraggono verso il mare. In questo modo le onde durante le mareggiate non potrebbero più aggirare i pennelli e bypassandoli trasportare verso il largo la sabbia disperdendola ma anzi la tratterrebbero sul posto. Lunedì prossimo nell'aula consiliare del Comune paladino, il primo cittadino Enzo Sindoni ed il presidente del Consiglio comunale, Franco Ingrillì, nella conferenza dei servizi già fissata, non solo proporranno ai tecnici delle Provincia l'utilizzo delle economie del progetto di ripascimento che si avvia a conclusione nella zona di Tavola Grande per l'importo di cinquant mila euro ma anche il ribasso d'asta che assomma a ben ottocentomila euro (l'importo dell'appalto era di circa sei milioni di euro). Una bella sommetta che basterebbe, secondo Palazzo Europa, a recuperare il tempo perduto nella manutenzione della spiaggia, apportandovi la sabbia mancante e quindi a riportare il litorale alle dimensioni di quindici anni fa, quando l'erosione era solo uno spauracchio e nulla più. La sabbia da apportare sarebbe quella dragata nel porto di Capo d'Orlando alcuni mesi fa. Il progetto da finanziare, con il ribasso d'asta, prevederebbe anche l'allungamento del pennello di roccia, costruito sulla punta del Faro della città e rilevatosi troppo piccolo per imbrigliare la sabbia spinta dalle mareggiate.
Gazzetta del Sud |