Si comincia da quello di Scafa nella zona di San Gregorio. Cantieri al via tra disagi e polemiche. Tutto inutile alla luce del raddoppio ferroviario che passa più a monte?
Una zona, quella di San Gregorio di fronte al porto, sconquassata per deviare l'ex strada statale 113 e sopprimere il passaggio a livello di Scafa. Così monta la polemica in città e non solo per l'impatto ambientale devastante che la nuova opera rischia di imporre ma anche per la pericolosità che alcune scelte sulla nuova viabilità rappresenteranno. Infatti per consentire il transito nel sottopassaggio che si sta costruendo, i progettisti hanno previsto due curve a gomito all'imbocco del tunnel che dire pericoloso è veramente poco. A questo punto ci si chiede se la soluzione adottata sia quella giusta e se valeva la pena devastare il territorio e spendere sommi ingenti per eliminare un passaggio a livello ubicato su una strada secondaria, dove giornalmente le auto in transito si contano su una mano e soprattutto dove di treni ne passeranno sempre meno visto che il tracciato, con il progettato doppio binario che sorgerà a monte, o sparirà o diverrà una bretella di servizio che congiungerà la "fermata" di Capo d'Orlando con la nuova stazione intercomunale di Ponte Naso. Nei piani del Ministero delle infrastrutture per la nuova rete ferroviaria a doppio binario, infatti, la stazione di Capo d'Orlando sarà retrocessa di rango e lì si fermeranno solo i treni navetta per la stazione centrale di Ponte Naso. Già negli anni settanta si costruirono chilometri di strada a monte ( la nuova statale 113) per ovviare alla problematica del passaggio a livello. La Rfi (Rete ferroviaria italiana), che con i propri fondi sta effettuando i lavori a Scafa fra poco interverrà anche su altri passaggi a livelli di Capo d'Orlando e, se devastante secondo alcuni è l'impatto ambientale nella zona del porto, altrettanto se non di più lo sarà sulla via Cordovena, nel pieno centro della città. Qui infatti, secondo il progetto di Rfi, la strada sarà interrotta da un muro di cemento armato sia da un lato che dall'altro, così sarà eliminato il passaggio a livello. Rfi costruirà poi un viadotto sulla via Consolare Stradella che consentirà di bypassare la linea ferroviaria. Ferma restando la necessità di questa ultima opera, che rappresenterebbe il nodo cruciale della circonvallazione a sud, secondo molti tecnici del posto, anche la via Cordovena poteva essere bypassata dalla circolazione stradale con un sottopasso in loco e quindi si poteva benissimo evitare di farla diventare "cieca". Sul territorio paladino altri due strade ma di minore importanza dal punto di vista "circolazione" , secondo i piani di Rfi, saranno chiuse al traffico per sopprimere i passaggi a livello che attualmente consentono al traffico di attraversare la linea ferrata che come si sa taglia la città in due. A proposito del futuro del sistema ferrovia in città, c'è chi perora persino l'abolizione della stazione ferroviaria e di tutta la rete che taglia in due il territorio e di sostituire così il tracciato ferroviario con uno stradale che funga da asse viario con l'autostrada e con gli snodi stradali in periferia.
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