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BASKET SERIE A: mancanza di equilibrio - martedì 14 novembre 2006 at 08:38
L'Upea paga la mancanza di equilibrio in regia.
Multata la società per la reazione dei tifosi alle provocazioni di Salvi.

La scure del giudice sportivo. Il "day-after" della prima sconfitta interna subita dall'Upea contro Scafati, è caratterizzato dai provvedimenti disciplinari. E tutto per un episodio finale dopo che l'Orlandina non aveva beccato un solo euro di multa sin qui e che, nel corso dell'intensissimo match con i campani, i tifosi non avevano mai insultato nessuno e solo sostenuto, calorosamente e come sempre la squadra del cuore.
Suona la sirena finale, Scafati vince 77-78 e Joel Salvi, tra l'altro risultato l'arma tattica vincente di coach Petrovic (26' in campo, 10 punti, 12 rimbalzi, 20 di valutazione e tanta intensità sui due lati del campo) non trova di meglio che fare un gestaccio all'indirizzo della tribuna lato mare mandando su tutte le furie quel settore di supporters frenato dall'efficiente staff della sicurezza.
Vola qualche bottiglietta sul parquet e il pubblico della tribuna lato monte cerca di farsi giustizia tanto che sono poliziotti e carabinieri a proteggere Salvi prima di entrare nel tunnel. Per questo fatto il giudice ha squalificato Salvi per due giornate «perché - si legge nella motivazione - a fine gara si rivolgeva verso il pubblico ospitante in modo provocatorio e offensivo, fatto che provocava la reazione del pubblico stesso».
La società del presidente Enzo Sindoni, a sua volta, è stata multata di 1.150 euro «per invasione del terreno di gioco commessa da più persone a seguito del comportamento provocatorio di un tesserato avversario (Salvi ndc)». Ed ancora l'Orlandina è stata multata di ulteriori 276 euro «per offese collettive sporadiche del pubblico agli arbitri, perché più persone a fine gara scuotevano il tunnel di accesso agli spogliatoi, per lancio di oggetti contundenti (una bottiglietta d'acqua),isolato e sporadico, senza colpire».
Detto questo la gara con Scafati ha fatto emergere in maniera lampante che l'Upea ha bisogno di un play e di qualità. Mokongo, troppo giovane e non abituato ancora a questi scenari, non ha il piglio, l'età, l'equilibrio e l'esperienza per gestire le fasi cruciali di una gara e, soprattutto, non sa congelare il gioco quando necessita. Il +18 con il quale l'Orlandina aveva in cassaforte la gara e che è stato sprecato ne è una lampante dimostrazione.
E già a Cantù era accaduta la stessa cosa. Il problema è quello di reperire un italiano di livello visto che non si pensa minimamente di tagliare un extracomunitario (Francis è pure in progresso) e né i due comunitari (lo stesso Mokongo e Tourè). Torna in ballo il nome di Robert Fultz, ammuffito in panchina dalle rotazioni di coach Frates nella Fortitudo Bologna ma, forse, ci vorrebbe qualcosa in più. A volte un play senza troppi clamori ma pragmatico risulterebbe utilissimo come il Fox della stagione di Legadue 2001-'02 che sistemò quella Upea pur con "sua maestà" Fantozzi presente o come l'utilissimo Stevin Smith visto alla guida di Scafati. Il problema delle rotazioni è quello più impellente da risolvere in vista dei prossimi impegni, a cominciare da quello di domenica a Roma in una gara che segnerà, come avvenne lo scorso aprile, un esodo di massa dei tifosi biancazzurri che, in circa 500 unità, saranno presenti al "Pala Eur" insieme ai tanti studenti e lavoratori orlandini che risiedono nella capitale.

Gazzetta del sud

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