Uno studio di esperti sui 31 comuni del Pis fa emergere dati sconfortanti sul territorio monitorato. Lo sviluppo turistico dei Nebrodi ha più di una palla al piede. Penalizzanti soprattutto le distanze e i costi di trasferimento dal resto d'Italia
Il territorio dei Nebrodi, dopo anni di isolamento, tenta di inserirsi a pieno titolo in progetti di sviluppo sostenibile. Trentuno comuni ricadenti nel Pit 21 e Pit 33 hanno dato vita al un Piano strategico, comune capofila Sant'Agata Militello, con l'obiettivo di contribuire a preparare le condizioni programmatiche ed organizzative per l'attuazione dei nuovi programmi operativi regionali e/o settoriali, in un quadro in cui i Comuni, beneficiari finali di gran parte delle operazioni co-finanziate, assumano una visione strategica condivisa e partecipata con i principali attori sociali ed economici del territorio, nonché con la popolazione, del proprio sviluppo sociale ed economico. Il Piano, facendo leva sulle caratteristiche localizzative del contesto, mira a promuovere un sistema di interventi e di politiche integrate finalizzate ad eliminare gli attuali elementi di criticità e preparare le classi produttive della società a trarre i maggiori vantaggi dalle risorse ambientali. Dallo studio che è stato portato avanti dagli esperti della FC&RR e CRESME ricerche, emergono i primi dati ed elementi di criticità del territorio. Gli esperti hanno monitorato il territorio che interessa i trentuno comuni con caratteristiche diverse, con un proprio patrimonio culturale, artistico, paesaggistico, artigianale, territorio, però, carente d'identità e dove emergono esigenze di mobilità interna e accessibilità dall'esterno, con pochi posti letto e tante case vuote. Viene anche evidenziata la scarsa qualità progettuale, la scarsa tutela del paesaggio urbano, mancanza di coordinamento. I quattro tavoli tematici hanno già avviato la fase "dell'ascolto e del confronto" per poter concludere con le segnalazioni al tavolo di regia diretto dall'ing. Giuseppe Contiguglia. Fra le criticità emerse ve ne sono due particolarmente interessanti. Nell'era delle comunicazioni via Internet, dove è possibile prenotare e acquistare la qualsiasi, è stato rilevato dagli esperti la scarsissima presenza di portali di alberghi, bed and breakfast, case vacanze, agriturismo nel territorio sotto osservazione. «Non esistono pacchetti vacanze né per l'imminente ponte dell'Immacolata né per le festività natalizie e di fine anno. Come può – commentano gli esperti, arch. Enrico Morriello ed il sociologo Vincenzo Corridone – catturare turisti ed invogliarli a trascorrere anche brevi periodi in questo territorio se non ci si propone alla vasta platea dei "navigatori"? «Abbiamo anche considerato che oltre alla carente mobilità interna, diventa difficile raggiungere questa zona per i tempi ed i costi del trasferimento». Sono stati ipotizzati dei viaggi tipo con partenza in aereo da Milano con arrivo a Catania/Palermo e da lì raggiungere Sant'Agata Militello in pullman o in treno o con auto da noleggio. È un'impresa sia per i tempi di percorrenza che per i costi dei trasporti particolarmente elevati e non competitivi ed anche per la scarsa disponibilità di servizi. Non basta, dunque, che il Pit 21 e il Pit 33 abbiano ottenuto dei finanziamenti per recuperare testimonianze storiche, monumentali, artistiche, ambientali; che stiano investendo milioni di euro per promuovere l'immagine con varie iniziative se il tutto rimane "scollato" e non strategicamente pianificato sul territorio. Il Pis è una composizione ragionata dell'incontro tra varie realtà e volontà rappresentative di bisogni e di interessi emergenti dal territorio e il su valore aggiunto è costituito dalla partecipazione di tutte le componenti locali: economiche, sociali, culturali,istituzionali per la realizzazione del Piano con l'apporto sistematico di idee, interessi e progetti. Se non c'è tutto questo...
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