Alla pausa del campionato l'Orlandina è la rivelazione Perdichizzi votato migliore coach delle prime 12 giornate
La forza dei numeri. Il più importante quotidiano sportivo nazionale, la Gazzetta dello Sport, ha incoronato Giovanni Perdichizzi migliore coach dopo le prime 12 giornate di campionato, definendo l'Orlandina squadra rivelazione e nominando Alvin Young secondo giocatore più forte. Cresce, nella considerazione generale, il nome di Capo d'Orlando nel grande basket e l'attesa per la sfida che vale il terzo posto, sabato 30 dicembre al "PalaFantozzi" contro Milano, è già alle stelle. Le statistiche indicano anche numeri positivi per quanto riguarda i singoli. Il francese Mikael Mokongo (7.2 punti, 30.3% da due, 34.4% da tre, 56.5% dalla lunetta, 2.1 rimbalzi, 2.4 palle perse e 1.6 recuperate, 3.4 assist tra i primi della specialità, 5.0 di valutazione), dopo la pessima prestazione di Roma, è cresciuto parallelamente all'arrivo di Busca che è diventato non solo il suo alter ego ma, soprattutto, una guida utilissima sul parquet per un giocatore che deve ancora salire di livello ma che ha solamente 20 anni. Ovviamente è Alvin Young il leader di questa squadra; le cifre dell'ex reggiano sono strabilianti e da autentico "numero 1" della Lega: 22.3 punti di media, 50.3% da due, 44.2% dall'arco, 70.7% ai liberi, 4.6 rimbalzi, 2.4 palle perse e 2.6 recuperate, 6.9 falli subìti (primo), 2.5 assist, 23.1 di valutazione (primo posto). Reggie Freeman è destinato ad aumentare il suo impatto: qualche problema fisico e di peso non gli ha permesso di esprimersi al massimo delle sue potenzialità ma l'esperienza e la "mano calda" nei momenti che contano non sono mancate: per l'ala americana 12.8 punti di media, 52.9% da due, 39.1% da tre, 70.6% dalla linea della carità, 4.5 rimbalzi, 1.6 palle perse e 1.5 recuperate, 1.1 assist, 11.3 di valutazione. Sotto le plance, seppur discontinuo, una delle frecce migliori è stato Jayson Wells, elemento che sa dare solidità ai tabelloni ma anche con il tiro dal perimetro: 12.3 di media, 64.1% da due, 42.9% da tre, 57.1% ai liberi, 5.3 rimbalzi, 2.2 palle perse e 1.0 recuperate, 1.1 assist, 12.5 di valutazione le sue cifre. Ingaggiato per fare il quarto lungo e catapultato in quintetto, sta svolgendo il suo compito senza squilli ma con regolarità l'italiano di passaporto Donzell Rush, grazie anche alla sua consolidata esperienza: 6.2 punti di media, 38% da due, 72% dalla lunetta, 4.4 rimbalzi, 1.4 palle perse e 1.1 recuperate, 0.6 assist, 7.3 di valutazione i suoi numeri. Parta dalla panchina o dall'inizio, il giocatore più esplosivo è Herve Tourè, il lungo francese che può giocare in tre ruoli e ha fatto subito dimenticare l'addio di Nnamaka. Per l'ex avellinese 7.9 punti, 76.9% da due, 17.6% dall'arco, 65% dalla lunetta, 4.7 rimbalzi, 1.3 palle perse e 0.8 recuperate, 0.9 assist, 11.7 di valutazione. A fasi alterne sta cercando di venire fuori Torin Francis: per il centro in uscita dal college 5.2 punti, 47.9% da due, 53.3% ai liberi, 4.5 rimbalzi, 1.3 palle perse e 0.5 recuperate, 0.2 assist, 5.6 di valutazione. Poche partite (3), ma il "professore" Leo Busca ha subito dimostrato di essere il giocatore che mancava e non solo per le rotazioni. Per l'ex play di Messina 4.7 punti, 50% da due, 75% da tre e ai liberi, 1.3 rimbalzi, 0.7 palle perse e 1.3 recuperate, 9 di valutazione e già 2.7 assist, la sua specialità. L'arrivo di Busca ha messo in naftalina gli altri esterni: Danilo Fevola è fermo a 61' e 9 punti complessivi, Juan Manuel Fabi 52' e 8 punti. Andrea Pomenti ha giocato 1', infortunato Stefano Rabaglietti (2 gare, 20', 7 punti).
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