Mokongo sotto processo ma l'Orlandina non pensa al taglio Il play duramente accusato da Perdichizzi dopo Porto S. Giorgio
A distanza di un mese e mezzo dalla disastrosa prova di Roma, torna sul banco degli imputati Mickael Mokongo, autentica "croce e delizia" di questa stagione dell'Orlandina. Non tanto per la prestazione insufficiente del play francese domenica sera al "PalaSavelli" contro la Premiata Montegranaro, quanto per le durissime affermazioni nei confronti del suo giocatore da parte di coach Perdichizzi in sala stampa: «Mokongo – ha detto il tecnico dell'Orlandina – è un giocatore ancora inesperto e in più ha giocato con presunzione, e così in Italia non si va avanti. Ne parlerò con calma con i vertici societari, vedremo cosa fare». E malgrado le parole di difesa del capitano e leader dello spogliatoio Alvin Young, si capisce che Perdichizzi è andato ben oltre la frase di circostanza del genere «ha giocato male, attendiamo il suo riscatto». Non ci sono novità da segnalare fino a ieri sera, nel senso che non è chiaro se Perdichizzi abbia incontrato o meno i vertici societari (il presidente Enzo Sindoni, il direttore generale Francesco Venza e il direttore sportivo Diego Pastori) ma, certamente, le parole del coach sono state pesanti. Da escludere, comunque, un taglio del giocatore; quindi, attesa per un riscatto già domenica con Udine o solo una bella strigliata oggi alla ripresa della preparazione? Mokongo ha firmato l'estate scorsa a Capo d'Orlando un contratto triennale, con il sogno di andare presto nella Nba e presentandosi persino con un sito Internet personale. In Francia era un buon prospetto, ma comunque la riserva del play titolare allo Chalon. Dopo essere stato messo fuori rosa prima del via del campionato per comportamenti non rispettosi del decoro del sodalizio, il francesino ha alternato una stagione di alti e bassi ma, proprio in coincidenza con l'acquisto del suo alter ego Leo Busca, il suo rendimento si era alzato prima della sciagurata prova con Montegranaro. Tra i migliori in quasi tutte le partite di dicembre, addirittura Mokongo è stato quello che, da solo, negli ultimi minuti ha tenuto testa a Milano mettendo dentro i tiri liberi del recupero e sfiorando la tripla della vittoria all'ultimo secondo del match. È bastata una partita storta per rimettere in discussione un ragazzo che, comunque, a vent'anni è investito di responsabilità forse più grandi delle sue? Le cifre dicono che Mokongo ha sin qui giocato di media quasi 30', realizzando 9.7 punti con il 28.4% da due, il 34.3% dall'arco, il 63.3% dalla lunetta, 2 rimbalzi, 2.4 palle perse e 1.5 recuperate, 3.6 assist (tra i migliori del torneo malgrado tutto: ben 7 contro Milano), 5.4 di valutazione. Non un super, certamente, ma neanche uno mediocre. Adesso si vedrà come reagirà il giocatore, chiamato alla prova d'appello domenica prossima quando l'Orlandina affronterà il primo di due impegni casalinghi consecutivi contro la Snaidero Udine quale ultima speranza per riagganciare il treno per la Final Eight di Coppa Italia ma, soprattutto, con l'obiettivo di incamerare due punti di vitale importanza per una salvezza da raggiungere, vista la buona situazione di classifica, il prima possibile.
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